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"E no, caro Sestri, così non va!"

San Benedetto del Tronto | Franceschini analizza "le mosse" di Sestri, contestandole.

di Gabriele Franceschini*

In tempi difficili, quando la legalità è un optional, assumere l'alibi del discredito e del sospetto può voler dire fuggire le responsabilità, far tacere la politica, aggiungere confusione a confusione. Con il risultato, forse sapientemente voluto, di sviare l'attenzione dai veri problemi della città.
Mi chiami spesso in causa a proposito della conferenza stampa di alcuni giorni fa incentrata non solo sulla tua certa assenza da una riunione dell'esecutivo.
Nei fatti più volte sei stato sostituito dal Sindaco o da un altro assessore. E dunque la tua assenza deve essere chiarita.

Certamente non come ha fatto, tempo addietro, l'assessore Piunti con riferimento alle dichiarazioni del collega Poli a proposito della vendita della farmacia comunale.
Io ho voluto precisare, nell'incontro con la stampa, la volontà e la determinazione di discutere di uno strumento capace di essere "solido nelle premesse e chiaro nelle idee di risoluzione organizzativa della struttura urbana" sambenedettese, sostenibile innanzitutto dalla comunità in rapporto alle proprie capacità di sviluppo e ricchezza.

Cioè dello sconosciuto (a tutti?) "Piano Idea" che sottende, al contrario di quanto tu dici, un vero piano di struttura, cioè contenuti che saranno norme urbanistiche domani.
Strade già percorse che vedono, ancora oggi, viabilità, parcheggi modelli di sviluppo irrisolti ed assenti. Milioni e milioni di metri cubi, più di due, ed una misera contropartita: 450.000 mq di aree disponibili al pubblico costate ai cittadini decine e decine di miliardi a fronte di una necessità stimata in 1 milione e mezzo di mq.

Non sei stato tu, paladino tra paladini, tenutario della tecnica e della politica urbanistica, a gridare ai quattro venti il logoro "giù le mani dalla città!", rispetto ad interventi di 450.000 mc che avrebbero realizzato 350.000 mq di aree attrezzate?
Ed allora che dire dell'ex mercato ortofrutticolo a Porto d'Ascoli?

In due sedute della Commissione edilizia, tenute a brevissimo tempo, il 30 gennaio ed il 13 febbraio scorsi, sia io sia l'ing. Veccia (tecnico d'area, indicato dalla tua maggioranza) verbalizzammo come l'enorme realizzazione in termini volumetrici e la posizione strategica dell'area interessata attenessero al pronunciamento del Consiglio comunale, che andava con urgenza interessato tramite il Sindaco. Costatati altresì gli importanti costi per opere di urbanizzazione e la tipologia non rispondente alle indicazioni del PRG in vigore.

Analoghe richieste ti furono presentate e pure verbalizzate per altrettante aree strategiche (ex Cardarelli, ex fabbrica delle lampadine). E' stato informato il Sindaco di queste richieste? La maggioranza è d'accordo? O siete tutti sodali e solidali? E pare che sia in arrivo un correttivo che potrà consentire di vendere successivamente quello che valeva uno a tre volte tanto.

Questa città, caro Sestri, è a mio parere un territorio che nulla ha più da mettere sul mercato dello scambio allargato tra plusvalenza urbanistica e consenso politico. Hai voglia tu a parlare di perequazione! Questa, nelle forme e nei modi che possono consentire l'esigenza, scontata, di una larga partecipazione popolare, c'è sempre stata.

E i risultati? Te ne ricordo qualcuno: la mancata realizzazione della variante alla SS 16, il tratto di lungomare dall'Albula alla zona del campo Europa,l'utilizzo a dir poco stravagante della 167 (edilizia economica e popolare), le zone trattate dall'art.48 (zone per attrezzature pubbliche di quartiere), le zone artigianali, le zone B4 (la vera perequazione spicciola), le lottizzazioni convenzionate (l'edificazione in cambio di nulla pubblicamente riconoscibile),le zone D1, D2 e quelle per gli insediamenti produttivi.

E' possibile un confronto su questi temi?
E' proponibile ancora una contrattazione puntiforme allargata, che è quella che vuoi? O si debba invece partire dal fatto che solo una programmazione complessa e assai significativa può recuperare aree per strutture ed infrastrutture ed essere in sintonia con gli interessi economici di una città votata al commercio, servizi e turismo?

*Consigliere Comunale DS

25/11/2003





        
  



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