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Loreto festeggia in musica i 25 anni di Pontificato di S. S. Giovanni Paolo II

| LORETO - Alla fine del concerto breve commento dell'arcivescovo di Loreto mons. Angelo Comastri.

Nel 1780 Mozart lasciò Salisburgo alla volta di Vienna in cerca di maggior fortuna, dopo essersi licenziato dal servizio presso il principe-vescovo Colloredo, e fu liquidato con una pedata nel fondoschiena.

La storia poi non ci dice se Colloredo si fosse mai reso conto del valore dell'uomo che si lasciò sfuggire di mano.

Dopo 200 anni le sue musiche risuonano eterne ed emozionanti come non mai.

Un'ennesima prova se n'è avuta lunedì 24 novembre a Loreto, nell'ambito del 2° Festival Internazionale di Musica e Arte Sacra, curato dalla Fondazione "Pro Musica e Arte Sacra" che ha visto la basilica marchigiana legata alle quattro basiliche patriarcali di Roma (S. Pietro, S. Giovanni in Laterano, S. Maria Maggiore e S. Paolo fuori le Mura) in occasione dei festeggiamenti per il 25° di Pontificato di papa Giovanni Paolo II.

Dopo l'esecuzione, a Roma, di importanti lavori della polifonia classica (da Palestrina a Bach) con famosi complessi orchestrali e corali, fra tanti i Wiener Philharmoniker diretti da Nikolaus Harnoncourt, il concerto conclusivo si è svolto nella basilica lauretana.

Il direttore tedesco Leo Krämer, alla guida dell'orchestra da camera della filarmonica di S. Pietroburgo e del coro del duomo di Speyer, ha dato una coinvolgente interpretazione della Krönungsmesse K. 317, Messa dell'incoronazione, e dei Vesperae Solemnes de Confessore K. 339, che contengono il famosissimo Laudate Dominum.

L'acustica del santuario non è eccezionale, per il forte riverbero, ma il direttore ha saputo sfruttare tale difetto trasformandolo in pregio, con tempi spediti e chiusure nette, dando un'interpretazione "baroccheggiante", fresca e brillante degli unici capolavori mozartiani del periodo salisburghese.

I solisti sono stati il soprano Andrea Reuter, il contralto Gabriella Sborgi, il tenore Mark Milhofer ed il basso-baritono Randal Turner. Un'esecuzione veramente originale ed eccezionale, che non si potrà facilmente dimenticare. In una chiesa completamente piena il pubblico, entusiasta, non ha potuto che tributare una meritata standing ovation con un lunghissimo applauso.

Alla fine del concerto c'è stato un breve commento dell'arcivescovo di Loreto, mons. Angelo Comastri, che invitava a riflettere sul valore della musica, e a cercare di portare l'armonia anche nella vita quotidiana.

26/11/2003





        
  



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