Non c'è incompatibilità tra il doppio incarico di Pietro Giudici: consigliere comunale di San Benedetto e membro del consiglio d'amministrazione dell'Ato ("Autorità di Ambito Territoriale Ottimale"). In secondo grado lo ha stabilito questa mattina, mercoledì 26 novembre, la Corte d'Appello di Ancona, dopo che tale incompatibilità era stata invece sentenziata dal Tribunale di Ascoli, su ricorso del consigliere Rosini (Lega Nord).

Giudici ebbe l'incarico presso l'Ato nel gennaio del 2002, il caso finì immantinente in Consiglio Comunale. Si votava l'incompatibilità, ma i voti furono pari. Seduta seguente: con un solo voto di scarto (il suo) Giudici fu dichiarato compatibile nei due incarichi. Indi Rosini fece ricorso alla Magistratura. Il giudizio di primo grado aveva sancito l'incompatibilità ed imposto a Giudici (che militava in Forza Italia) di dimettersi da consigliere, senza possibilità di scelta. Giudici lasciò allora il partito, ritenendo di non aver ricevuto sufficiente appoggio, trasmigrando nell'Udc, previo passaggio nel Gruppo Misto.

"È un gran sollievo, ha commentato Giudici, finisce un anno perso tra ricorsi e tribunali. Voglio ringraziare il mio nuovo partito, l'Udc, e il vice coordinatore di Forza Italia Paolo Forlì, che nel corso di questa vicenda hanno espresso la loro solidarietà nei miei confronti".

Il consigliere dell'Udc Pierluigi Tassotti aggiunge: "Rosini dovrebbe impiegare meglio le sue energie, impegnandosi in operazioni politiche di maggior contenuto". È appena il caso di aggiungere che il consigliere Rosini potrebbe adire il terzo e definitivo grado di giudizio in Cassazione. Ma infine si registra il commento dell'assessore al commercio Lorenzetti, parimenti in forza all'Udc: "ora speriamo in un clima politico più disteso, almeno fino alle elezioni provinciali del 2004".