Una cooperativa di dipendenti per salvare la Foodinvest
San Benedetto del Tronto | Continua lo stallo della crisi Foodinvest. I lavoratori prospettano l'idea di unirsi per acquistare l'azienda: "Noi siamo del territorio e lo tuteleremo sempre". Intanto si rifà sotto l'imprenditore Ciulla. Rinviata al 24 la sentenza sul fallimento.
di Marco Braccetti
Piera Libbi e Gabriele Napoletani durante la conferenza stampa
"Se la cosa si farà - spiegano i due - sarà aperta a tutti i lavoratori, tutti potranno parteciparvi. La cooperativa nasce in questo territorio e qui continuerà ad operare, facendo esclusivamente gli interessi del territorio e dei lavoratori. Un imprenditorie oggi può esserci e domani no, mentre noi ci saremo sempre".
E ancora troppo presto per parlare di soldi. Quanti e come faranno i lavoratori a procurarseli? Gli interessati fanno sapere che ci sono i modo per reperire il capitale necessario. Ma ora è importante coinvolgere nell' ‘impresa' il numero maggiore di lavoratori. Poi, come da prassi, si dovrà procedere alla presentazione di un piano finanziario, di un piano industriale e di un accordo d'affitto con i Malavolta.
Gli operai ricordano che l'avvocato Piergiovanni Alleva continua a seguire l'intera vicenda per loro conto: "Il noto giurista metterà in campo tutte le azioni necessarie alla nostra tutela - fanno sapere le maestranze - Visti i forti interessi in gioco vogliamo che si proceda nella massima trasparenza".
Intanto è stata rinviata al 24 novembre l'udienza con la quale il giudice Raffaele Agostini decreterà il fallimento dello stabilimento o l'omologa del concordato. L'importante verdetto era atteso per la mattinata di lunedì 3 novembre, tanto che parecchi dipendenti si erano recati presso il Tribunale di Ascoli, ma sono rimasti con un pugno di mosche.
Pare poi che l'imprenditore siciliano Vincenzo Ciulla abbia firmato un nuovo contratto con i Malavolta. Ciulla si era già proposto come compratore alcune settimane fa, tirandosi poi indietro a causa di clausole contrattuali insormontabili. Ora il suo nome sembra riprendere quota. Per quanto è dato sapere il nuovo contratto comprenderebbe anche il magazzino dell'azienda, a patto che il locale venga completamente liberato dalle giacenze entro la fine dell'anno.
La querelle dunque si protrarrà ancora per settimane e gli 83 dipendenti, con le loro famiglie, saranno costretti ancora a vivere giorni d'attesa e d'incertezza.
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03/11/2008
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