Il Sindacato Balneari della Confcommercio regionale, dopo l'incontro avvenuto in Ancona, ha espresso con chiarezza e determinazione alla Regione Marche la propria contrarietà alla ventilata classificazione nella categoria A delle aree demaniali.

"Se ciò dovesse avvenire - motiva Marcello Rosati, membro del direttivo regionale e presidente provinciale della categoria - il passaggio in A dalla attuale categoria B, comporterebbe un aumento pari al 140% dei canoni demaniali. Un ulteriore carico sulle imprese balneari alle prese con una difficile situazione per l'involuzione del turismo balneare, oltre alla tassazione delle pertinenze e tutti gli oneri burocratici per soli 3 mesi di effettivo lavoro, quando va bene. Inoltre la classificazione in A non ha nessun effetto reale sulla valenza turistica del territorio, ad esempio la bandiera blu, ma ha come unico scopo solo quello di incamerare altri soldi".

Qualora la Regione Marche dovesse procedere con la categoria A, il direttivo regionale SIB/Confcommercio, presieduto da Enzo Monachesi, ha prospettato lo stato di agitazione immediato della categoria.