"Ecco i motivi della contestazione contro Gaucci"
San Benedetto del Tronto | In un comunicato stampa, il gruppo principale della Curva nord, Onda d'Urto 1977, spiega tutti i motivi della contestazione contro Gaucci ed invita il sindaco Martinelli a scuotere l'imprenditoria locale a rilevare la società rossoblù.
di Luca Bassotti
"Già da qualche tempo avevamo intuito l'interesse della famiglia Gaucci a disfarsi della Samb calcio. Nonostante le smentite dei diretti interessati, diverse manovre avevano messo in luce la palese volontà di abbandonare le redini della società rossoblù. Ricordiamo tutti il celebre caso Agnello, dove l'intenzione di Gaucci di scaricare la Samb calcio ad uno qualsiasi fu smascherata in tempo, facendo tornare sui propri passi il patron romano con tanto di lacrimoni di scuse".
Il principale gruppo della curva nord, Onda d'Urto 1977, continua la sua battaglia nei confronti della famiglia Gaucci e spiega tutti i motivi della totale sfiducia verso il patron romano. "In estate poi la polemica sullo stadio Riviera e su un presunto progetto di riqualificazione in mano a Gaucci che non voleva essere approvato da Sindaco e giunta comunale- continua la nota stampa dell'Onda d'Urto Da qui la dichiarazione infelice di far giocare le partite casalinghe a Macerata. In seguito, una superficiale campagna acquisti, a partire dal tecnico semi sconosciuto (Trillini ndr.), dava sempre più corpo ai nostri sospetti, vedendo soprattutto scarso interesse verso la causa Samb da parte dei proprietari, molto più impegnati a stravolgere il calcio italiano con il caso Catania. Per non parlare poi della superlativa mossa di mercato di portare in maglia rossoblù il giocatore Miftah, per poi spedirlo a Catania (è stato detto per scelta tecnica) dopo una sola settimana di allenamenti.
Dopo una buona partenza in campionato, ora la Samb mostra tutti i suoi limiti tecnici e societari, che in poche gare hanno permesso a squadre di basso blasone di trionfare nel nostro stadio. La nostra contestazione è motivata proprio dagli episodi citati e da dichiarazioni poco felici da parte della famiglia Gaucci sulla cittadinanza sambenedettese, invitata più volte ad andare al cinema qualora non fossero state condivise le scelte societarie. Domenica scorsa, dopo la terza sconfitta in casa su sei gare e la conseguente contestazione di tutto lo stadio, l'ennesima sfuriata di Alessandro Gaucci che stavolta ci ha visti nelle vesti di ingrati. Per ultimo, in ordine cronologico, l'esclusione di Totò Criniti, reo di aver permesso ad alcuni rappresentanti della tifoseria di incontrare i giocatori senza il permesso dei vertici e di non aver difeso degnamente, in quanto capitano, un membro della società (il diesse Polenta ndr.) presente all'incontro, organizzato per mettere in luce i numerosi problemi societari relativi soprattutto al mancato pagamento dei calciatori.
Fino ad ora abbiamo sempre sostenuto la gestione Gaucci, passando anche per tifosi "stipendiati", nonostante ci fosse poca chiarezza nell'ambiente. Vogliamo precisare che non siamo e non saremo mai strumentalizzati da nessuno e da chiunque faccia della Samb un passatempo o una copertura per affari personali. Ci avrà sempre contro, qualunque sia il suo nome e qualunque siano i successi raggiunti in passato. Il nostro sostegno non è mai mancato e mai mancherà, per di più in un momento come questo. Siamo soprattutto tifosi mossi da un grande amore per la Samb: tifosi che hanno visto e seguito i colori rossoblù per sette lunghi anni nei campi più infami della Regione, ma sempre a testa alta guidati da fede, dignità e passione, valori forse sconosciuti ai personaggi che governano il calcio di oggi".
Infine l'invito al sindaco Martinelli. "Lo sollecitiamo vivamente, da sempre lontano dai problemi della squadra e dei tifosi, patrimonio della città, a scuotere l'imprenditoria locale affinché la nostra Samb abbia una presidenza ed una società degne del suo valore e della sua gente. Noi siamo pronti a dare fiducia a chi abbia intenzione di fare grande con i fatti la nostra squadra".
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06/11/2003
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