Situazione veramente difficile per gli operatori della pesca alle vongole che in quest'ultimo periodo devono fare i conti con una stagione disastrosa. Il pescato negli ultimi tempi si è progressivamente impoverito, e queste difficoltà stanno inasprendo in maniera drastica tutto il settore tanto che fra gli operatori, circola oramai la voce di attivare un fermo pesca per i prossimi sette mesi. Una decisione dolorosa se si considera che in questa maniera saranno circa 150 le famiglie che fino alla prossima estate non potranno fare affidamento su quest'attività.

"La situazione è difficile - ha spiegato il rappresentante dei vongolari Federico Storelli - e se continua così seremo costretti a chiedere lo stato di calamità naturale. Non si sa ancora quali siano stati i fattori che hanno impoverito il nostra mare, ma così non si può andare avanti".

Seondo alcuni sarebbero due i potenziali indiziati della situazione: l'inquinamento e l'arrivo di una nuova vongola denominata Scarfagna particolarmente aggressiva che avrebbe impoverito il mercato e soppiantato la specie autoctona. Per l'inquinamento però si parla di fenomeni stagionali, di breve durata che però arrecherebbero gravissimi danni all'abitat delle vongole.

"Stiamo sensibilizzando tutte le autorità nazionali, regionali e locali - ha precisato Storelli - inoltre abbiamo contatattato una ditta privata per svolgere delle analisi sullo stato dell'acqua e del fondale su cui si riproducono le vongole per scoprire quali fattori hanno provocato questo problema".