Internazionalizzazione. Il Mercato delle Regioni della Russia Centrale
| JESI - Le varie opportunità presentate agli imprenditori.
Non bisogna solo andare a vendere, bisogna soprattutto investire e creare tutte quelle infrastrutture in grado di facilitare le relazioni economico-commerciali.
Questa affermazione è stata più volte ribadita nel corso della Tavola rotonda su "Russia, il mercato delle regioni centrali" - organizzata dalla Regione e dall'ICE, con la collaborazione di Confindustria e svoltosi presso il centro direzionale della Banca delle Marche a Jesi - a cui sono intervenuti operatori e esperti del mercato russo, alcuni dei quali hanno raggiunto le Marche, dopo aver fatto parte del seguito, che ha accompagnato il presidente Putin nella missione italiana.
E, proprio ieri a Roma, nel quadro degli incontri intercorsi con il nostro Governo, è stato firmato un Memorandum sulla "creazione dei distretti industriali sul territorio della Federazione russa con l'utilizzo dell'esperienza italiana", firmato a quattro mani: ministri Frattini e Marzano e vice-presidente Kudrin e il responsabile del dipartimento economico Gref: si dice della volontà di rafforzare i rapporti economici, si indica più volte l'esperienza delle Marche a Lipetsk e si individua anche un'altra possibilità di coinvolgimento, a San Pietroburgo, nel settore calzaturiero, che interessa tutta la filiera a partire da una conceria.
L'attenzione è ora stata puntata su un'area ampia, centrale della Federazione russa, che comprende, oltre alla regione di Lipetsk, dove si sta già lavorando da un anno e mezzo, quelle di Mosca, Voronezh, Tula, Belgorod, Kursk, Orel.
Il vice-presidente Gian Mario Spacca ha ripercorso le tappe dei rapporti con la Russia, dal 1998 con il Convegno di Ancona, al quale parteciparono diversi Governatori e che fu l'occasione per la firma di diversi Protocolli d'Intesa, a Lipetsk, con la clonazione del distretto, l'esperienza più matura di internazionalizzazione.
L'idea centrale è stata quella di attivare Progetti insieme ai diversi soggetti dello sviluppo, pubblici e privati, le categorie, ma anche il sistema del credito, i centri servizi, il mondo della ricerca e universitario. Spacca ha ricordato che la Regione si è mossa in assoluto accordo con il Governo centrale.
Il presidente della Confindustria Carlo Lucarelli ha detto di condividere questa impostazione e di essere convinto che "se la nostra missione è crescere e migliorare i risultati delle nostre imprese, bisogna aggredire i mercati, arrivando a controllarne una quota parte", ha detto di non volere usare i termini "clonazione" o "delocalizzazione" e che quello giusto è "nuovi investimenti". Bisogna porre grande attenzione alla Russia: esportiamo 450 milioni di euro come Marche, con un trend positivo: nel primo semestre del 2003, le esportazioni sono cresciute del 15%, dato "straordinario, se si considera lo scenario congiunturale".
Massimo Mamberti dell'ICE di Mosca ha incoraggiato l'ottimismo, "un Paese estremamente ricco, con fasce di alto consumo, anche se il reddito pro-capite non risulta alto ("ma è un dato falso, perché non dà il senso della situazione)", un sistema industriale obsoleto, che deve rinnovare anche per far fronte alla domanda, con il vantaggio di essere un Paese vicino" .
Ugualmente Francesco Sereni, dell'ICE di Roma, che ha evidenziato alcuni elementi delle regioni prese in considerazione: alcune hanno un reddito sopra la media, un tasso di credito che si aggira sul 9%, con un'incidenza dell'industria leggera bassa, che sono interessate ad ampliare.
Sono intervenuti quindi anche esponenti del sistema bancario e di centri studi economici.
E' stato poi illustrato il Progetto per le imprese marchigiane da Rita Gaudenzi di Confindustria, dal rettore Marco Pacetti, da e da Bianca Maria Bonanni, che sta seguendo lo sforzo di internazionalizzazione del Sistema-Marche per conto del Ministero delle Attività Produttive e fa parte dell'apposita task-force mista istituita tra italiani e russi.
Quest'ultima ha ripreso il Memorandum firmato ieri e ha detto che è uno dei pochi casi "dove la realtà è più avanti degli impegni", visto che in 18 mesi di lavoro molte cose sono state fatte. I settori che sono interessati al Progetto sono: gli stampi, minuterie metalliche, automazione, impianti per il trattamento delle acque, macchinari per l'edilizia, impianti per il recupero dei pneumatici, legno-mobile, macchine e tecnologie per l'industria alimentare, settore parafarmaceutico.
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07/11/2003
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