Un moderno impianto per la produzione di olive all'ascolana
Ascoli Piceno | A Poggio di Bretta un impianto modello per tutte le fasi di produzione dell'oliva all'ascolana
Dalla coltivazione alla confezione, uno dei prodotti leader del nostro territorio, avrà il suo impianto modello per l'intero suo processo di produzione. In seguito al riconoscimento della DOP (Denominazione di Origine Protetta) per l'oliva tenera ascolana del Piceno, infatti, la Cooperativa Case Rosse di Poggio di Bretta, con il contributo della Cia - Confederazione Italiana degli Agricoltori di Ascoli, ha deciso di dedicare una parte della sua attività all'intera filiera produttiva dell'oliva.
La cooperativa produrrà dunque oliva ascolana farcita e oliva tenera ascolana in salamoia secondo quanto previsto dal disciplinare di produzione della DOP e ha pertanto provveduto alla ristrutturazione di un capannone apposito in cui le olive saranno sottoposte ad una cernita, pesate e stoccate. Il prodotto verrà quindi interamente lavorato nell'azienda è sarà sottoposto alle diverse fasi quali la deamarizzazione, il lavaggio e la fermentazione.
La Cooperativa, inoltre, per controllare scrupolosamente i vari processi, sarà dotata di un piccolo laboratorio che comprenderà un piaccametro e diversi reagenti per titolare la soda e il sale e partorire, dunque, un prodotto esente da eventuali difetti sostenuti dai microrganismi. Per quanto riguarda la farcitura, la Cooperativa procederà anche alla cottura delle carni in quanto dotata di cucina, di una serie di attrezzature, tavoli frigoriferi e abbattitore di temperatura. Attiguo alla cucina, il locale per il confezionamento dove avviene la riempitura delle olive, la 'panatura' e il confezionamento in sacchetti con ambiente modificato per garantire una più lunga conservazione.
«Le olive saranno dunque coltivate, raccolte, lavorate e confezionate per poi essere immesse sul mercato dall'azienda stessa - hanno spiegato dalla Cia di Ascoli -in questo modo si conferisce valore aggiunto ad un prodotto, da tempo affermato, che si lega fortemente all'immagine del nostro territorio e che colpisce un target di consumatori attenti al gusto e alla freschezza ma soprattutto coloro che affrontano la spesa come un vero e proprio rito accompagnato dalla voglia di conoscere un'antica e genuina ricetta».
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08/11/2007
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