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Da Berlusconi a Obama, dall'Italia al cinema: il pensiero di Mario Monicelli

Fermo | Il maestro del cinema italiano, a Capodarco per la premiazione de L'anello debole, a 360 gradi. Berlusconi è rozzo, Obama bravo ma non ha nulla di un nero, l'Italia è sciatta e col cinema ho chiuso; rido ancora, ma è una risata più cattiva di 50 anni fa.

di Pierpaolo Pierleoni

Don Vinicio Albanesi insieme a Mario Monicelli

Berlusconi? Un rozzo. Obama? Tutto fuorchè un nero. L'Italia? Sempre più sciatta. Non le manda a dire Mario Monicelli, gigante del nostro cinema e padre della commedia all'italiana. Il grande regista, 93 anni ed un'energia ancora invidiabile, è stato l'ospite d'eccellenza di questo pomeriggio alla Comunità di Capodarco, per la cerimonia di premiazione de L'anello debole.

Il Maestro non si è sottratto alle interviste, parlando a ruota libera di svariati temi, partendo proprio dalla politica.
"Berlusconi non mi piace neanche un po'. Soprattutto lo trovo rozzo. Prendiamo la sua frase sull'abbronzatura del neo eletto presidente americano, di cui si parla tanto. Il problema non è la battuta. Il guaio è che lui trovi un complimento dire ad una persona di colore che sembra un bianco. E' una forma di razzismo per lui del tutto naturale".

Quanto a Barack Obama, nuovo leader Usa, Monicelli è convinto che "sarà un buon presidente. Ma non diciamo che è il primo presidente nero. Lui è un americano a tutti gli effetti. E' del genere che gli statunitensi chiamano wasp:bianco, americano, socialista e protestante. E' un uomo della classe media, che ricalca quella tendenza imperialistica tipica degli americani. Sarà un bravo presidente, ma totalmente americano".

E l'Italia? Perchè Monicelli la definisce sciatta?
"Perchè da più di due generazioni non pensa ad altro che al consumo, la sciatteria sta nella mancanza di principi e di sacrificio. C'è solo il consumismo, che è volgarità".

Dice di ridere meno che in passato Monicelli
"perchè per ridere ci vuole ironia e 50 anni fa ironizzavo, ma sempre con un po' di affetto, di benevolenza per le persona sulle quali scherzavo. Oggi invece, tutti quelli su cui ironizzerei sono persone che disprezzo. Quello di oggi è un riso più cattivo, più amaro".

Quanto al cinema
"Può e deve educare al sociale, occuparsi della società civile, dei temi umani, della politica. L'uomo, ce l'ha detto Aristotele, è un animale politico. Ciò che lo riguarda deve essere interesse di un'arte come il cinema".

Su una cosa il grande regista non ha dubbi: niente più film.
"Ho 93 anni, ho girato 65 film. Cosa avrei mai da dire, ancora? Meglio lasciare spazio ai giovani, ce ne sono di bravi e con tante idee, il mercato è difficile, trovare qualcuno che produca un film non è semplice. Meglio lasciare strada alle nuove generazioni".

08/11/2008





        
  



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