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L'inventore di sogni / L’uomo dell’armadio

Porto San Giorgio | Al via la stagione teatrale domani, con Giorgio Scaramuzzino e Eugenio Allegri.

Eugenio Allegri

Si alza il sipario del teatro comunale. Porto San Giorgio si prepara a vivere un’intensa stagione culturale, con tanti appuntamenti in programma. Mercoledì 10 novembre si comincia con “L’inventore dei sogni/ L’uomo nell’armadio”, due monologhi interpretati da Giorgio Scaramuzzino il primo e da Eugenio Allegri l’altro, entrambi per la regia di Giorgio Gallione. Attento alle problematiche degli adolescenti McEwan inventa personaggi non omologati e li impegna in affabulazioni di straordinaria efficacia attraverso una scrittura seducente e di forte impatto. Si parte dunque con il grande teatro, per uno spettacolo che non mancherà di incantare anche gli spettatori più esigenti. Spiega l’assessore alla cultura, Giacomo Maroni: “Le nostre previsioni sono state confermate al botteghino, pochi gli abbonamenti venduti ma tantissime le richieste di singoli biglietti, da ogni angolo della provincia ma anche da più lontano.

Questo significa che il pubblico di Porto San Giorgio è composto soprattutto da persone attente alla specificità culturale, alla ricerca di qualcosa di diverso, di un percorso originale, anche più complesso ma sicuramente affascinante. Ecco perché anche i giovani si accostano volentieri ai nostri spettacoli ed è questa la più grande vittoria per un’Amministrazione comunale che punta sull’educazione, sulla formazione, sul futuro delle giovani generazioni”.

SCHEDA SPETTACOLO:
Nato ad Adelrshot nel 1948, Ian McEwan è uno degli scrittori contemporanei Più QUOTATI. Da sempre interessato a quella strana stagione della vita che è l’adolescenza, Ian McEwan mette a fuoco nei suoi racconti caratteri e personalità mai banali, inventa personaggi anomali e non omologati impegnandoli in affabulazioni di straordinaria efficacia attraverso una scrittura sempre precisissima, a cavallo tra algida seduzione e forte impatto emotivo.
Due straordinari monologhi tratti da altrettanti racconti di Ian Mc Ewan: atmosfere sottilmente inquietanti, fantasiose, visionarie e nello stesso tempo potentemente rappresentative del tragicomico disagio contemporaneo, caratteristiche del mondo dello scrittore inglese.

L’inventore di sogni
musiche di Paolo Silvestri
con Giorgio Scaramuzzino

Peter Fortune ha dieci anni e per i grandi è un bambino difficile. Lui però non capisce in che senso. Non scaraventa le bottiglie del latte contro il muro del giardino, no si rovescia in testa il ketchup facendo finta che sia sangue. Nessun poliziotto è mai venuto a casa per arrestarlo. Nessun dottore in camice bianco ha mai proposto di farlo internare in un manicomio.
L’inventore di sogni racconta la storia di Peter, un bambino che sogna ad occhi aperti e immagina di far sparire l’intera famiglia con un’immaginaria Pomata Svanilina, oppure di poter togliere al gatto di casa la pelliccia, di farne uscire l’anima felina e di prenderne il posto, vivendone per qualche giorno la vita soltanto in apparenza sonnacchiosa. Si susseguono episodi che raccontano la preadolescenza mettendo a fuoco la dose di inquietudine che l’accompagna.
Scaramuzzino racconta le avventure di Peter con l’aiuto di pochissimi elementi scenici: una lontana parente delle lanterne magiche, piccole sagome cartacee di un gatto e di un bambino. Con bretelle e cravatta allentata, quasi fosse un solido zio britannico in vena di confidenze, il narratore snocciola il suo racconto divertendo, facendo trattenere il fiato e stemperando i risvolti più cupi del mondo dei sogni con l’ironia.

L’uomo dell’armadio
realizzato in collaborazione con il XXXVI Festival di Borgio Verezzi
scene e costumi Lorenza Gioberti
luci Pietro Ferraris
con Eugenio Allegri

Nel racconto qui adattato per il teatro siamo di fronte ad un lavoro di bisturi e scandaglio che indaga il mondo enigmatico e talvolta perverso dell’infanzia, colta nel momento di trasformazione in adolescenza. Sogni infantili, paure, fatica di crescere, rapporti di amore/odio con i genitori sono la trama emotiva e teatralissima di questo monologo, per la prima volta rielaborato per il palcoscenico. L’uomo dell’armadio è un testo tragico e struggente che narra di un uomo/bambino segregato in casa di una madre folle. Obbligato al seggiolone fino all’età adulta, nutrito solo di poltiglie e pappine, viene poi improvvisamente abbandonato, costretto dalle circostanze a subire, a contatto con il mondo esterno, una serie di allucinanti prove di sopravvivenza.
Il protagonista è un bravissimo Eugenio Allegri, autentica maschera di tristezza innocente e di ineluttabile immaturità; solo, con le poche cose della sua misera vita, qualche canzone dei Beatles a mantenere un legame con il mondo esterno e i ricordi di un’immaginaria infanzia felice, deciderà di rifugiarsi per sempre nel suo armadio dove nessuno infine lo potrà trovare.

09/11/2004





        
  



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