Dopo le spiegazioni del sindaco di Fermo Saturnino Di Ruscio sul suo comportamento all'assemblea dei soci Steat dell'altro giorno, arriva la replica del Presidente della provincia di Ascoli Piceno Massimo Rossi, che ribatte punto su punto, e ribadisce il commento a caldo, estremamente critico verso il primo cittadino fermano, rilasciato dopo l'assemblea.

"Il Sindaco di Fermo, pur di continuare nei suo stile oramai noto del 'Di Ruscio contro tutti' - spiega Massimo Rossi - sulla vicenda Steat ha superato ogni limite di irresponsabilità e strumentalità. Ciò è dimostrabile con alcuni semplici dati di fatto".

Mantenimento del capitale sociale Di Ruscio sostiene che, a fronte di una serie di perdite della società (giustificate da ragioni arcinote ed estranee alla gestione), non sia necessario rimpinguare il capitale sociale entro aprile 2008. Allora bisogna chiedersi: Com'è possibile votare unaninemente un attimo prima la delega al Consiglio di Amministrazione per raddoppiare il capitale sociale da 2,45 a 4,9 milioni e, un attimo dopo, pur di bloccare il rinnovo del Cda, sostenere che, per il momento, bisogna dimezzarlo?
"Com'è pensabile che la Provincia, che nel bacino gemello di Ascoli partecipa alla relativa società dei trasporti con un capitale di 5 milioni di euro su 15 complessivi, possa veder scendere il capitale della Steat a 1,2 milioni (ben 12 volte di meno!) con una, conseguente partecipazione di circa 700.000 euro? Cosa avrebbe tuonato ai riguardo lo stesso Di Ruscio, sedicente difensore della fermanità, di fronte ad un tale schiaffo? Come far fronte agli investimenti necessari allo sviluppo dell'azienda senza mantenere almeno il capitale attuale a fronte di una relazione del Collegio dei Revisori (che evidentemente il Sindaco non ha letto) che intima di bloccare ogni eventuale nuovo investimento, come ad esempio quello necessario alla realizzazione di una sede sociale (oggi in affitto), qualora, non ci sia da parte dei soci un cospicuo aumento di capitale?

"Com'è accettabile che, di fronte a tale situazione, un'Amministrazione cosciente ed attenta al tema del trasporto pubblico locale (spesso strumentalizzato per lanciare ingiustificati anatemi contro la Regione), invece di prevedere nel proprio bilancio (ancora non approvato) le risorse necessarie allo sviluppo della relativa società, la lasci impoverire al punto di far scendere il suo patrimonio al livello delle spese annuali del solo carburante, quattro volte meno del monte stipendi? Che cosa c'entra tutto ciò con la giusta e necessaria battaglia per ottenere un pieno riequilibrio del contributo regionale di esercizio, peraltro già avviato grazie all'impegno della Provincia nonché dell'assessore Petrini e della consigliera Ortenzi?
In realtà la Provincia, pienamente consapevole dei propri doveri nei confronti della comunità locale, anche a fronte di un'eventuale irresponsabile latitanza del comune di Fermo, intende onorarli, con grande sacrificio, assicurando il conferimento alla Steat a partire dal prossimo anno, dei capitali necessari al proprio sviluppo!

Riduzione dei costi Di Ruscio, vestendo il mantello di moralizzatore, afferrma di preferire un Cda a 3 membri anziché 5 per ridurre i costi della società. E allora perché non dice che due consiglieri in più costano appena seimila euro lordi l'anno a fronte della, riduzione, proposta dalla Provincia, di ben 32.000 euro (40% in meno!) ottenibile con il taglio delle indennità del presidente, del vice, e del complesso dei consiglieri? Perché afferma falsamemte che la Provincia intende aumentare i componenti del Cda della consortile Transfer quando in assemblea si è affermata l'intenzione di lasciare le cose come stanno e lo stesso presidente Ruggeri al suo posto?"