Troppi immigrati in Italia: 8 italiani su 10 la pensa così
San Benedetto del Tronto | Ma come vivono gli extracomunitari nel nostro territorio? E come fanno fronte alle diversità culturali che incontrano non solo con gli italiani ma anche con altri immigrati?
di Adamo Campanelli
Immigrati
Ben 18.576 sono gli stranieri che vivono nel nostro territorio e di questi 14.643 sono extracomunitari. La comunità più numerosa è quella albanese (3.423). Seguono: marocchini (2.216), cinesi (2.000), romeni (1.489), polacchi (1.333), ucraini (714) e macedoni (699).
Il 20% degli stranieri lavora nel comparto dell'edilizia, il 12% nel settore alberghiero, l'11% in quello metalmeccanico, il 9,25% in agricoltura e l'8,74% nel settore calzaturiero. A sorpresa emerge che Il Comune della provincia con il maggior numero di stranieri è San Benedetto del Tronto con 2.060 (4,6% della popolazione residente).
Troppi immigrati in Italia? A pensarla così sono per l'appunto 8 italiani su 10 intervistati dalla Doxa in un'indagine campionaria nazionale per la messa a punto del "Barometro della solidarietà internazionale degli italiani 2007".
Secondo l'indagine (é la terza edizione, le precedenti sono del 1999 e del 2001), gli italiani che ritengono che gli stranieri siano troppi rispetto alle capacità di assorbimento economiche e sociali del nostro paese sono l'81%, ben 10 punti percentuali in più rispetto all'ultima rilevazione di sei anni fa.
E' un "giudizio severo" - osservano i ricercatori - che però lascia spazio ad un diffuso riconoscimento (47%; era il 52% nel 2001) che i lavoratori immigrati rappresentano una risorsa indispensabile per la società italiana. Il 36%, inoltre, reputa che l'accoglienza degli stranieri sia un modo per sostenere ed aiutare i paesi poveri. Infine, è largamente diffusa (80%, era l'83% nella precedente rilevazione) l'idea che la riduzione dei flussi migratori passi attraverso consistenti aiuti economici ai paesi di provenienza e il rilancio della cooperazione internazionale.
Ma come vivono gli extracomunitari nel nostro territorio? E come fanno fronte alle diversità culturali che incontrano non solo con gli italiani ma anche con altri immigrati?
A rispondere a questi interrogativi è una famiglia di indiani residente a Grottammare.
"Siamo arrivati in Italia- ci spiega Ireka- perché mio marito aveva bisogno di lavorare, ma soprattutto il mio primo bambino era affetto ad un problema ai reni fin dalla nascita e avremmo potuto aiutarlo solo con i servizi qualificati offerti dalla vostra Sanità".
In Italia per bisogno, come molti del resto.
"Qui abbiamo avuto il nostro secondo figlio- continua- e mio marito attualmente ha un buon posto di lavoro, io mi adatto a fare piccoli lavori da badante e donna delle pulizie. La cultura qui è diversa ma noi cerchiamo di mantenere vive le nostre tradizioni anche se inevitabilmente dobbiamo integrarle con le vostre".
La signora Ireka racconta dei piccoli aneddoti in proposito:"Ricordo gli auguri durante le feste, qui usate abbracciarvi e darvi dei baci sulle guance...nello Sri lanka, la donna in particolare non può assolutamente avvicinarsi per questo tipo di gesti!".
Il rapporto con immigrati della stessa etnia è sicuramente di aiuto reciproco, anche se invidie e gelosie sono all'ordine del giorno, mentre con gli altri immigrati c'è rispetto e condivisione dell'essere stranieri in terra straniera.
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09/11/2007
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