Le ulteriori, grottesche notizie che provengono dal Consorzio di Bonifica del Tronto circa il blocco degli stipendi e la situazione prefallimentare dell'ente non costituiscono purtroppo una sorpresa.

La Regione Marche, dopo aver dormito per mesi, ha cercato infatti di evitare la bancarotta con interventi pasticciati e di dubbia efficacia. Lo ha fatto, in particolare, autorizzando la vendita della sede dell'ente e disponendo la fusione del consorzio con le consorelle dell'Aso e del Tenna.

Oggi i soldi ricavati dalla vendita sono finiti ed il procedimento di fusione, avviato con la legge regionale n.12 del 13 maggio 2004, segna il passo in modo preoccupante.

Per il momento il consorzio e' guidato da un Commissario Straordinario incaricato di predisporre una relazione finale propedeutica all'adozione del decreto di fusione da parte della Giunta Regionale.

Tuttavia il tempo comincia a stringere, la relazione non e' stata ancora depositata ed il mandato del Commissario Straordinario scadra' il 31.12.04.

La fusione (che peraltro incontra il dissenso degli altri consorzi) giungera' nei tempi previsti dalla legge o si profila l'estinzione dell'ente ? Quale destino si prepara per i dipendenti del consorzio e come verra' assicurata l'irrigazione dei terreni agricoli della vallata ?

Sono interrogativi che ho posto al Presidente della Giunta D'Ambrosio attraverso una interrogazione che ho trasmesso anche alla Corte dei Conti.

La Regione ha l'obbligo di chiarire se intende rispettare, o meno, il percorso individuato con la legge n.12/04. E non solo per un fatto meramente amministrativo ma per rispettare i diritti sacrosanti di decine di lavoratori, senza stipendio, che chiedono di conoscere il proprio futuro.

*cons. regionale AN