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Folto pubblico per "L'mpresa Italiana tra crisi e globalizzazione. Prospettive per le Marche"

Ascoli Piceno | La tavola rotonda ha posto in evidenza la necessità di internazionalizzare per uscire dalla crisi e di investire nel capitale umano attraverso una formazione continua. Portato come esempio vincente quello dell'azienda di cappe da cucina Elica di Fabriano

L’ Impresa Italiana tra crisi e globalizzazione. Analisi e prospettive per le Marche

Un successo straordinario ed un folto e qualificato pubblico alla tavola rotonda organizzata con notevole impegno dall' avvocato Walter Barboni, presidente del Lions Club Urbs Turrita, con la collaborazione degli altri due presidenti Lions Clubs ascolani, Andrea Cola (Host) e Giuseppe Traini (Colli Truentini) svoltasi a Palazzo dei Capitani - Sala dei Savi- venerdì scorso, 7 dicembre.

Il tema "L' Impresa Italiana tra crisi e globalizzazione. Analisi e prospettive per le Marche" ha avuto come relatori di prestigio il Senatore Francesco Casoli, Presidente del Gruppo Elica, ed il professore Marco Pacetti, Magnifico Rettore dell' Università Politecnica delle Marche, con il giornalista Ferruccio Squarcia nella veste di moderatore.

Walter Barboni, nella sua introduzione, ha voluto sottolineare l' impegno dei Lions per evidenziare e cercare soluzioni per le problematiche sempre più stringenti che da tempo affliggono il mercato del lavoro, soprattutto riferito alla Vallata del Tronto. Una disoccupazione che supera di molto la media nazionale e che tra i giovani è spaventosamente negativa. Proprio per questo ha ringraziato i due autorevoli relatori che hanno immediatamente dato la loro disponibilità ad intervenire a un incontro che ha registrato la presenza e gli interventi del Sindaco di Ascoli, Guido Castelli, ed il Presidente della Provincia, Piero Celani.

Squarcia, già funzionario Confindustria, nel suo ruolo di moderatore, ha esordito affermando che non dobbiamo piangerci addosso ed ha chiesto al Rettore Pacetti quale natura abbia la crisi che stiamo vivendo.

Nel suo intervento, Pacetti ha affermato che "dobbiamo tutti imparare a vivere la crisi, che va affrontata non come un fenomeno contingente ma di lungo periodo, in cui la globalizzazione aumenta di molte volte la moltiplicazione della conoscenza. L' accessibilità a nuove competenze e capacità, la dematerializzazione enorme dei nostri prodotti che incorporano e che fanno riferimento alla conoscenza, danno sempre più spazio e privilegiano l' economia della conoscenza , della relazione, dei servizi fiduciari e la frequentazione dei vertici d' impresa. Tutto questo necessita di una focalizzazione del capitale umano e, una delle vie per uscire dalla crisi, è investire su questo fattore determinante associato alla velocità dell' innovazione che accresce il livello di competenze necessariamente molto più alto che in passato.

Il Mondo intero e, nello specifico, le Marche, vanno verso una maggiore longevità che richiederà un incremento della produttività. Il rapporto tra inattivi/anziani e non, deve essere compensato da una maggiore produttività, che diviene possibile se si continua ad apprendere, magari tornando più volte nell' arco della vita lavorativa sui banchi di scuola e di università, realizzando l'apprendimento continuo.

Finisce la crescita in cui si imitano, anche migliorandole, le tecnologie inventate da altri. La tangibile ricchezza si ottiene nella vera innovazione ma, per far questo, occorre dotarsi di capacità innovative. Investire in formazione alta e in ricerca scientifica. Nella fascia più creativa dell' età media, dai 24 ai 35 anni, solo il 20% ha fatto un percorso universitario, mentre la media europea è del 40% e , questo dato statistico, ci relega al 34° posto nella graduatoria mondiale." Nella nostra Politecnica abbiamo un Consorzio di ricerca denominato HOME-LAB nato dalla sinergia di 7/8 imprese più l' Università per creare innovazione e sempre a disposizione di ogni Azienda che ci faccia richieste."

Casoli, avvalendosi di slides, ha poi commentato la nascita e lo sviluppo del Gruppo Elica:

"La società, costituita a Fabriano nel 1970 da Ermanno Casoli, ha di fatto sempre svolto la stessa attività, consistente nella fabbricazione di cappe da cucina e degli accessori relativi, espandendosi progressivamente sui vari mercati sia direttamente che attraverso l'acquisizione di altre aziende operanti nello stesso settore, fino a raggiungere le dimensioni attuali di un gruppo che oggi produce circa 5 milioni di cappe all'anno, con 11 siti produttivi, di cui nove in Italia, uno in Polonia ed uno in Messico. Dal 1978, l'azienda è guidata da Francesco Casoli. Il Gruppo Elica, attivo nel mercato delle cappe da cucina a uso domestico sin dagli anni '70, è oggi leader mondiale in termini di unità vendute. Vanta inoltre una posizione di leadership a livello europeo nella progettazione, produzione e commercializzazione di motori elettrici per cappe e per caldaie da riscaldamento a uso domestico. Con oltre 2.800 dipendenti e una produzione annua di circa 17 milioni di pezzi fra cappe e motori, il Gruppo Elica ha una piattaforma produttiva articolata in nove siti produttivi specializzati per tipi di lavorazione e di prodotto, quattro dei quali in Italia e gli altri cinque nel resto del mondo tra in Polonia, Messico, Germania, Cina e India.
Esperienza trentennale nel settore, grande attenzione al design, ricercatezza dei materiali e tecnologie avanzate sono gli elementi che contraddistinguono Elica sul mercato e che hanno consentito all'azienda di rivoluzionare l'immagine tradizionale delle cappe da cucina: non più semplici accessori ma oggetti di design. Non stiamo vivendo una crisi, siamo dentro un cambiamento. Il costo industriale della produzione, in Germania, è calato mentre la produzione è aumentata.

I costi di finanziamento per l'economia reale sono ancora elevati rispetto alla Germania, come i costi dell' energia che sono anch'essi tripli. In questo periodo la politica non può intervenire a favore delle imprese, pertanto i problemi vanno risolti da soli sapendo che il futuro è nella dimensione internazionale. L' approccio: non pensare mai di essere grandi e importanti . Il Gruppo Elica, da sempre, pone particolare attenzione ai propri dipendenti, con l'obiettivo di perseguire le proprie strategie di crescita e di continuare a mantenere la leadership nel mercato di riferimento. Le politiche messe in atto e le attività di gestione e supporto alle risorse umane, attuate dal Gruppo Elica, hanno l'obiettivo di valorizzare il capitale umano, coniugando le qualità dei singoli lavoratori con la cultura e i valori del Gruppo. Obiettivo di Elica è la formazione delle persone e delle loro capacità e competenze, in linea con lo sviluppo e il processo di internazionalizzazione aziendale. In quest'ottica, il Gruppo ha da sempre investito nelle proprie risorse umane, partendo dalla fase di selezione e proseguendo con un costante monitoraggio dei percorsi di crescita professionali e manageriali dei singoli. Tale filosofia definisce l'identità di Elica come azienda che ha fatto una bandiera del proprio modo di lavorare e di essere parte attiva del territorio in cui opera. I figli dei dipendenti partecipano, ogni anno, ad un mese di vacanza-studio a Londra, per acquisire la padronanza della lingua inglese, necessaria quando al termine dei loro studi, lavorando per il Gruppo, dovranno recarsi nelle Filiali sparse in tutto il Mondo. Questo perché l'Azienda deve dare energia e solo i giovani hanno energia. Un invito poi a avvalersi della collaborazione di Tecnomarche che si occupa di domotica e di progetti innovativi per le aziende del territorio, e anche di ricorrere al sito web della Politecnica per utili approfondimenti sull' innovazione." "Siamo qui -ha concluso Casoli- non certo per risolvere, con la magia, la crisi occupazionale del Piceno che purtroppo non è più sola, perché la crisi è in tutta Italia. La nostra esperienza però ci dice di consigliare i giovani a laurearsi, a frequentare masters e magari dottorati di ricerca perché la conoscenza è l' elemento basilare per uscire dalla crisi. Agli imprenditori va ricordato che le aziende con dimensioni molto ridotte, con il fondatore ancora alla guida che ha paura di innovare, sono destinate a soccombere. Per restare sul mercato occorrono rapporti più veloci e più stretti con l'Università per creare nuove imprenditorialità e proporsi come leaders di settore."

Al termine, molti interventi di imprenditori Piceni tra cui il Cavaliere Pietro Santarelli e Leo Bollettini. Il Convegno è stato integralmente ripreso da TV locali e mezzi di informazione.

14/12/2012





        
  



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