Il Natale è alle porte e nelle case, come da tradizione, si preparano i Presepi, vengono allestiti gli abeti e in giardino o sui terrazzi, le luci contribuiscono a creare un'atmosfera di festa nell'attesa della Nascita e del tradizionale pranzo della Vigilia. L'amministrazione comunale, che non è ovviamente da meno, nelle strade fa istallare luminarie con scritte auguranti e simboli natalizi, nelle piazze fa disporre e addobbare gli alberi … ma su corso Mazzini e in piazza Carducci compaiono degli ulivi.

Un ulivo come albero di Natale è alquanto bizzarro, un po' come regalare una zucca di halloween al proprio amore il giorno di San Valentino o, nel cenone di capodanno, anziché zampone e lenticchie mangiare fagioli con le cotiche. Infatti, nella semiologia Cristiana l'ulivo non è legato al Natale, quando nasce Gesù, ma piuttosto alla Pasqua, quando Gesù risorge dopo essere morto. Al che viene da domandarsi come mai sia stata fatta questa strana scelta botanica e per comunicare cosa? Forse in comune le scorte di abeti erano esaurite?

Non sapendo cosa rispondere ci si può limitare a tre considerazioni: una che le ultime amministrazioni di Grottammare non hanno proprio un buon rapporto con le essenze arboree, l'altra che sarebbe stato più aderente al contesto piuttosto un asinello e in terzo luogo che forse qualcuno in municipio dovrebbe tornare al catechismo.