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Meteo-politica: vacilla il “Modello Teramo” del Centrodestra? Venti siberiani sulla Giunta Chiodi.

Teramo | Il Sindaco Giovanni Chiodi: “L'opposizione ha il diritto di essere demagocica, strumentale, opportunista, non la maggioranza: non voglio in maggioranza gente che fa opposizione”. La reazione dei Gruppi consiliari di minoranza. Le previsioni.

di Nicola Facciolini

Lunedì 17 dicembre, scuole chiuse a Teramo, per la gran neve, in alcuni punti avrebbe superato i 25 centimetri! Non va meglio sul fronte gelido della meteo-politica. Alcuni cittadini si chiedono: vacilla il “Modello Teramo” del Centrodestra? Forse. Ma non è questo il problema. Le rigide temperature invernali e le abbondanti nevicate di queste ore, inducono alla riflessione politica, in compagnia di un bel bicchiere di brandy accanto a un fuoco schioppettante.

“A lo parlare agi mensura” dicevano i nostri antenati nel Medioevo. Per i teramani di oggi, più presuntuosi perché prestati alla politica dell’interesse personale e non pubblico, l’antico saggio brocardo ha perso tutta la carica di guida e luce sapienziale nel cammino tortuoso della conoscenza e dell’azione. La disciplina di partito, ad esempio, è definitivamente saltata per aria: inutile cambiare nome a un partito o movimento o coalizione che sia, inutile celebrare congressi, spendere soldi, riempire tessere, raccogliere firme.

E per che cosa, se poi gli eletti, i dirigenti di partito contano meno dei burocrati di palazzo, dei “tecnici” che il popolo non ha eletto democraticamente? Se poi il partito non conta più nulla nella logica del palazzo: a che serve andare a votare, se l’Ufficio (Bureau) controlla l’Assessore? La politica a Teramo ha perso oggi una grande partita: quella di saper tacere! E il comunicato stampa lanciato dal Sindaco di Teramo Gianni Chiodi (sabato 15 dicembre 2007) uomo delle istituzioni e non di partito, pare configurarsi quale giusta reazione istituzionale a tutto questo caos del “politichese” chiacchierato dai soliti parrucconi: ricorda quella reazione pacata ma ferma e decisa, dal sapore di resa dei conti contro la politica politicante, che costò molto cara nel giugno 2004 al centrosinistra dell’ex sindaco Angelo Sperandio e di Lino Befacchia.

“Nel consiglio comunale di qualche giorno fa, una componente politica della maggioranza di centrodestra, ha lanciato accuse politiche gravi ed infondate che, sebbene indirizzate alla TEAM spa, di fatto investono la responsabilità politica di questa amministrazione” – ha dichiarato il Sindaco Giovanni Chiodi.

Questo il motivo della discordia in maggioranza: “Mi sembra assurdo chiedere ai cittadini quasi un raddoppio della TIA quando la TeAm ha appena speso 1 milione di euro per l’acquisto della nuova sede in Piazza Martiri” – ha esordito il consigliere comunale Piero Romanelli (An) criticando la gestione della TeAm (il cui presidente sarebbe espressione di Forza Italia). Dubbi anche sul “perchè di un preventivo di circa 16 milioni di euro per la realizzazione di un bioessiccatore da parte della TeAm, quando – a dire di Romanelli – tutte le aziende presentano diversamente preventivi non superiori a 8 milioni di euro”.

Romanelli avrebbe criticato anche la scelta di non continuare a pagare affitti per decenni senza ottenere alcuna capitalizzazione finale e preferire invece l’acquisto di un edificio, “per giunta nella zona più prestigiosa della città”. Critiche pure sulle assunzioni presso la Team.

“Ci vuole responsabilità quando si fanno simili affermazioni - ha detto Chiodi nel corso di una conferenza stampa di sabato 15 dicembre 2007 – ritengo che le responsabilità di simili accuse non sia da scaricare solamente su Romanelli. Ci sono state accuse politiche gravissime e infondate - ha continuato Chiodi - e non sono ammissibili sia nella forma che nel contenuto. L'opposizione ha il diritto di essere demagocica, strumentale, opportunista, non la maggioranza. Conoscevo e prevedevo i rischi di fine legislatura - ammette Chiodi - ma speravo non accadessero. Non voglio in maggioranza gente che fa opposizione”.

Per queste motivazioni il sindaco Chiodi ha dato di tempo fino a martedì prossimo ad Alleanza Nazionale per riflettere, studiare e approfondire il tema "Team" al fine di rimuovere “pubblicamente quanto affermato nel consiglio comunale”. In caso contrario, il sindaco Chiodi non avrebbe scelta: sulla base del patto stipulato con gli elettori di centrodestra, sarebbe pronto a prendere provvedimenti eccezionali. Vediamo quali. In primis la possibilità di un rimpasto di Giunta. In casi estremi, le dimissioni e il commissariamento del comune di Teramo.

“Non sono legato alla poltrona - ha detto il Sindaco Chiodi - non avrei la serenità per continuare a svolgere la funzione di sindaco. Da un punto di vista generale, io non tollero che gli interessi della Città e dei cittadini possano essere asserviti ed inficiati da logiche, tattiche o beghe tra persone o gruppi. Io sono il garante del patto con i cittadini, che ha portato questa amministrazione ad essere un modello in Abruzzo sia per quello che attiene la governance e la buona amministrazione sia per l’unità e la compattezza della coalizione. Se, invece, prevarranno le logiche stantie e negative della politica politicante, tutti verranno rimessi alle proprie responsabilità davanti alla comunità teramana e regionale. Io non mi presterò. E non mi presterò, perché lavoro da otto anni non per me o per conservare una poltrona, ma per svolgere un servizio. Ed allora farò tutto quanto nelle mie prerogative personali e di Sindaco di Teramo per far sì che questo non accada”.

L’attacco di Romanelli all’Amministrazione Chiodi, giovedì scorso, durante la seduta consiliare del “Question Time”, con l’arrivo della neve siberiana si è effettivamente trasformata in una vera e propria crisi politica. Il Sindaco Chiodi ha quasi formalizzato l’apertura di un problema politico dentro la maggioranza. Il messaggio è chiaro : o si torna alla coesione o tutti a casa. Il sindaco Chiodi venerdì scorso ha consegnato nella mani dei segretari provinciali e comunali dei partiti di centrodestra (Forza Italia, Alleanza Nazionale, Lista Civica, Udc) un elenco di richieste contenenti di fatto le condizioni imprescindibili per continuare a governare la città.

Se entro martedì, termine ufficializzato dallo stesso Sindaco, non giunge la verifica del superamento in positivo delle condizioni stesse, potrà avvelersi delle “prerogative di Sindaco di Teramo” (rimpasto in Giunta) o delle “prerogative politico-istituzionali” (dimissioni e contestuale scioglimento della Giunta e del Consiglio Comunale che non può eleggere un nuovo sindaco). Di chi è la “colpa” di quest’ennesimo “imprevisto politico" nella giunta Chiodi? Non certamente della “TeAm” o di qualsivoglia altro argomento. Il "modello Chiodi", al di là del probabile “scherzetto” di Romanelli in Consiglio, non ha previsto la nascita del Partito Democratico come gruppo unico al Consiglio comunale! Le conseguenze a cascata sono state: lo “scricchiolio sinistro” tra Forza Italia ed Allenza Nazionale.

Il dott. Piero Romanelli, non è “uscito” dai binari! Semplicemente il terremoto poltico-istituzionale nazionale, ha travolto i “binari” trascinandoli via! Mi spiego. Il problema non è Romanelli o Alleanza Nazionale. Il problema non è il vice sindaco Berardo Rabbuffo (Assessore al traffico) che poco piace a pezzi della coalizione di maggioranza e non certo per i varchi o le inversioni di circolazione (per la carica istituzionale?). Nelle sue decisioni finali di Sindaco, Giovanni Chiodi ha sempre detto "No" alle logiche dei partiti e degli uomini di partito. Dunque la risposta va trovata altrove.

Nel "Modello Teramo”, sbandierato dall’Udc ai quattro venti come “arma segreta” del centrodestra per la conquista di provincia e regione. Un sindaco che non vuole mai più vedersi fare scherzetti, metterebbe subito mano alla Giunta senza tentennamenti. No. Senza rimpasto. Silurando subito uno o due nomi. Fuori. Ma non per aver "tradito" perché i traditori stanno fuori, purtroppo, dalla disciplina di partito. Il che non significa che non esista la democrazia a Teramo, al contrario: la democrazia c’è quando ci si confronta con onestà senza sotterfugi.

Ma i burocrati, i tecnici, quelli che lo Spoil System del centrodestra avrebbe dovuto spazzar via dalla vecchia maggioranza di centrosinistra, che gioco stanno conducendo? Non un’analisi politica è stata mai nemmeno tentata in proposito sulla stampa locale. Solo lugubri, gelidi e sinistri predagi in una mattinata fredda di sabato, con il Natale che per i teramani non sembra più alle porte. Con la crisi politica in fieri.

Il sindaco Chiodi farebbe bene a dare un segnale forte, fortissimo, subito. Del tipo: fate attenzione, non sono io a dovermi guardare alle spalle, ma voi che tradite in modo codardo. Quanti hanno capito davvero di essere improponibili al popolo se non legati al Primo Cittadino Giovanni Chiodi? Un primo segnale c’è stato.

Le sinistre che in 1.200 giorni di governo di centrodestra, sono rimaste ammutolite dall’Amministrazione Chiodi, oggi scrivono: “La clamorosa e grave crisi politica esplosa nella maggioranza di centrodestra al Comune di Teramo, a lungo artatamente tenuta nascosta, ha portato ad una proposta senza precedenti, ovvero quella dell’annullamento del Consiglio Comunale convocato per lunedì 17, su esclusiva ed inaccettabile richiesta dei soli gruppi di maggioranza. Gia’ negli ultimi Consigli Comunali e attraverso dichiarazioni a mezzo stampa, si erano evidenziati contrasti tra il Sindaco ed alcuni consiglieri di maggioranza e tra gruppi e partiti della stessa.

La reazione dai toni ultimativi del Sindaco ci induce a ritenere che si voglia impedire la libera discussione e in particolare l’accertamento delle reali situazioni riferite alle scelte operate dalla Team. Apprezziamo il coraggio, l’onestà intellettuale e il senso istituzionale dei consiglieri Romanelli e Minuti dinanzi ad un clima intimidatorio creato dal Sindaco, il quale mostra di non tollerare alcuna discussione nelle scelte di governo della città.

L’interesse collettivo è prioritario rispetto alle beghe interne di partito; per questa ragione i consiglieri di minoranza saranno presenti al già convocato Consiglio Comunale di lunedì mattina. Nel merito delle questioni sollevate sulla Team, il Centrosinistra teramano avvierà una minuziosa analisi al fine di accertare gli eventuali grossi interessi economici che il Sindaco, come il suo evidente atteggiamento di censura vuole invece coprire. Il tanto decantato “modello Teramo” comincia a mostrare le sue contraddizioni”.

Ecco i primi commenti dei cittadini: “Disciplina di Partito! La cara disciplina di Partito! Chi la rispetta nell'arco costituzionale comunale, provinciale e regionale? Gli eletti e i dirigenti, contano di più o meno, rispetto ai presidenti e soci di Associazioni culturali che non hanno alcuna rilevanza istituzionale?”. Ed ancora: “I capi-gruppo del centrodestra ricoprono o meno incarichi di natura istituzionale? Perchè ognuno fa il comodo suo e appare sulla stampa quando e come vuole? Un leader per essere tale, deve essere eletto dal popolo, riconosciuto come tale da una maggioranza politica coesa. Sarà qualunquismo, ma nei partiti teramani di centrodestra, questo NON accade”.

Ed infine: “Di solito i responsabili di una crisi politica in uno schieramento, poi li ritroviamo Assessori nell'altro alle prossime elezioni...questa decadenza morale dovrebbe sanzionata penalmente!...Perchè il centrodestra non ha applicato lo Spoil System a livello comunale? I burocrati hanno davvero assunto il potere? Se così stanno le cose, si torni subito alle urne".

16/12/2007





        
  



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