Per affermare la speranza in una società che mostra evidenti segni di decadentismo. Il messaggio del vescovo della diocesi, Monsignor Gervasio Gestori ai politici e agli amministratori è partito da lontano, l'Antica Roma e il crollo dell'Impero d'Occidente nel 410 d.c. Ed ha indicato l'approssimarsi di una svolta.

Riuniti per il solito, ed annuale, incontro degli auguri, ieri al Centro Biancazzurro, si è anticipato con quella lungimiranza profetica propria della Chiesa e in un discorso denso di significati, un nuovo corso. Che deve superare ogni "particulare" interesse sulla via di una novità "che non deluda".

Di fronte a due onorevoli, Ruggieri (Margherita) che è anche sindaco del Comune di Monteprandone e Scaltritti di Forza Italia, al presidente della provincia Pietro Colonnella,  sono risuonati i nomi dei giganti della fede come Sant'Agostino e della politica nella persona di Jhon Fitzgerald Kennedy, democratico, e unico presidente degli Stati Uniti cattolico.

 Ed è un nuovo New Deal quello che si attende la Chiesa. Vale a dire il connubio fra riforme centrate su principi (possibilismo) e sulle politiche (realismo). Essa si vuole affidare ai talenti delle autorità perché portino frutti di bene, contro ogni prevaricazione estremistica e la politica del tirare a campare.

 L'appello alla coscienza è stato quindi centrale. Si tratta della necessità di  recuperare l'interiorità che non sia intimismo, offrendo lo strumento dell'esame di coscienza a fine serata. La preoccupazione per il terrorismo internazionale e la crisi economica sono stati, infatti, soltanto un passaggio del breve ma efficace discorso. A significare, insomma, la necessità di andare oltre tali contingenze e progettare un futuro di ricostruzione. E di pace.

Ciò che più ha contato è stato, infatti, l'appello accorato a non  "mortificare la speranza delle persone". Ed il regalo spirituale che è stato donato è preciso. "Vorrei augurare" ha detto Gestori "che accanto alla stanchezza fisica alla tensione psicologica che il vostro impegno comporta, possiate gustare ogni giorno la convinzione di aver operato per dare speranza a qualche persona in più con giustizia  Allora vi sarà pure la riconoscenza della gente, degli elettori e vi sarà anche la soddisfazione della propria coscienza".

Un monito, esso stesso legato alla speranza e indirizzato a tutti i presenti. Non è mancata qualche assenza rispetto alle precedenti convocazioni.
 Impossibile citarli tutti, c'erano il presidente del consiglio provinciale Ubaldo Maroni e alcuni sindaci delle cittadine dell'hinterland sambenedettese.
C'era Domenico Martinelli e la giunta sambenedettese quasi al completo insieme ed altre personalità.
Alcuni brevi interventi tra i quali quello dell'onorevole Scaltritti, hanno poi seguito il discorso del vescovo.