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Gravi conseguenze per la crisi della bieticoltura.

Fermo | La Cia prende posizione in merito e chiede l'intervento della Regione: a rischio chiusura 13 stabilimenti saccariferi su 19 esistenti.

di Roberto Valeri

Per il comparto agricolo è di nuovo allarme. La Cia provinciale, Confederazione Italiana degli Agricoltori, lancia un appello alla Regione affinché intervenga a sostegno dei bieticoltori e di tutta la categoria degli agricoltori. La riforma dell’Ocm, Organizzazione Comune di Mercato dello zucchero prevede infatti la totale cancellazione della bieticoltura nel centro e nel sud dell'Italia e la chiusura di 13 stabilimenti saccariferi sui 19 esistenti.

In tal senso, risulterebbe fortemente compromesso un settore dell’agricoltura del territorio che è stato sempre altamente produttivo, soprattutto nella Vallata del Tenna e del Tesino. Con il taglio drastico della produzione bieticola-saccarifera ci saranno inoltre gravi ripercussioni per i produttori e sotto il profilo occupazionale con perdita di posti di lavoro in tutta la filiera produttiva.

La riforma dell’Ocm zucchero distrugge un settore e un intero territorio, ritengo che in questo modo si stia distruggendo quanto realizzato senza creare alcuna alternativa concreta – ha commentato il presidente provinciale della Cia, Tonino Cioccolanti - L’agricoltura va difesa perché, oltre ad essere uno strumento economicamente strategico è una garanzia per il consumatore. Il governo nazionale adottando tali politiche ha di fatto avvantaggiato ancora una volta le produzioni del Nord Europa penalizzando il settore saccarifero italiano e creando gravi contraccolpi sul territorio.

La Cia richiama le istituzioni ad una maggiore attenzione tenendo conto della grave crisi economica che sta attanagliando molti settori industriali lungo la Vallata del Tenna e del Tesino ai quali si aggiunge la crisi che scaturisce dal settore bieticolo. Gli operatori del settore agricolo, inoltre, lamentano il perseverare di uno status di totale incertezza anche per quanto riguarda le nuove semine, oltre ad una corretta gestione delle tariffe idriche che rischiano di penalizzare ulteriormente i bilanci delle aziende agricole che devono far fronte ad elevati costi di produzione.

La Cia provinciale evidenzia la necessità di istituire un tavolo di concertazione coinvolgendo le istituzioni, le forze sindacali e gli operatori agricoli al fine di individuare un piano produttivo per creare  nuove prospettive alternative alla crisi.

02/12/2005





        
  



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