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“Vinea Qualità Picena”

Offida | Asteria e Nomisma: insieme per analizzare la realtà produttiva e le potenzialità di mercato

di Luigina Pezzoli

VINEA


La realtà produttiva del marchio d’area “Vinea Qualità Picena” e le sue potenzialità di mercato sono stato l’oggetto di uno studio promosso da Vinea e condotto dall'Osservatorio Statistico Sperimentale di Asteria in collaborazione con Nomisma. La ricerca ha evidenziato punti di forza e criticità presenti nell'area e determinare quindi le potenzialità produttive territoriali del Piceno al fine di proporre un circuito commerciale che assicuri un maggior valore all’agricoltore e che sia in grado di chiudere il cerchio tra filiere agricole ed agroalimentari territoriali, potenziando così la penetrazione commerciale dei prodotti sul mercato nazionale ed internazionale.


L'indagine, che ha coinvolto circa 1000 aziende appartenenti ai 28 comuni della provincia aderenti al Marchio d’Area Vinea Qualità Picena, ha rilevato che le aziende agricole presentano delle marginalità minime, bassi ricavi, spesso derivanti dalla competitività dei produttori stranieri. Le aziende di più piccola dimensione considerano l’attuale situazione preoccupante, hanno una visione pessimistica del futuro, si sentono escluse da ogni dinamica di sviluppo e dal mercato in quanto le ridotte marginalità implicano il più delle volte: ridotta propensione agli investimenti; esigenza di un doppio lavoro; carenza di figure giovani e quindi mancanza di ricambio.


Le aziende di maggiori dimensioni, al contrario, pur denunciando le stesse problematiche e manifestando preoccupazione per la situazione attuale, hanno tuttavia una visione più ottimistica relativamente al futuro con particolare riguardo al comparto vitivinicolo, parlano di differenziazione del prodotto grazie alla maggiore qualificazione, di sviluppo, di meccanizzazione, di promozione del territorio anche attraverso la commercializzazione dei prodotti di qualità dell’agricoltura. In generale, si riscontra una forte difficoltà a fare sistema, a lavorare cioè in sinergia in un’unica direzione, con conseguente assenza di programmazione, di una strategia commerciale comune, di standard qualitativi. Lo staff dei ricercatori di Asteria inoltre ha rilevato l'esigenza delle aziende produttrici di materie prime, di creazione di centri di raccolta finalizzata al miglioramento della propria competitività sul mercato.


Sintetizzando alcuni dati, possiamo affermare che la superficie totale occupata dalle 7.544 aziende che fanno parte del progetto relativo al marchio d'area è pari a 49.598 ha. Le aziende con una superficie agricola utilizzata fino a 10 ettari rappresentano il 59% del campione censito, quelle con superficie superiore ai 10 ettari rappresentano invece il 41%. La struttura dimensionale delle aziende agricole conferma il dato Istat regionale, mostrando una sensibile tendenza verso un processo di concentrazione produttiva. Per quanto riguarda il titolo di possesso dei terreni poi, continuano ad essere largamente prevalenti le aziende con terreni di proprietà, mentre si riscontra un’ottimizzazione dell’utilizzo della superficie totale aziendale nei casi di affitto dei terreni.


Per quanto riguarda la produzione, le coltivazioni più diffuse sono rappresentate dalle legnose agrarie: olivo, vite, fruttiferi (44% della Sau), a cui è destinata nella nostra provincia una superficie che rappresenta il 49% della relativa superficie regionale e dai seminativi (40% della Sau).
Dall'analisi della composizione della superficie agricola utilizzata emerge che 3.000 ettari circa sono investiti in legnose-vite; 488 ettari è la superficie investita per legnose olive da olio e da tavola di cui il 92% olivo da olio e il 18% olivo da tavola; la superficie investita in legnose e fruttiferi occupa 290 ettari; i seminativi occupano invece 3.300 ettari circa; mentre la superficie dedicata al pascolo foraggiere è pari a 605 ettari. La superficie agraria non utilizzata, infine, è pari a 717 ettari.


Nei prossimi anni, sottolineano gli esperti di Nomisma, in considerazione degli alti tassi di crescita economica i mercati più dinamici saranno quelli più lontani, dove il “Made in Italy” è sempre più richiesto, ma le difficoltà collegate alla penetrazione delle nostre produzioni sono soprattutto inerenti gli aspetti strutturali, organizzativi e commerciali. Per quanto riguarda il nostro mercato nazionale, si attende un incremento della pressione competitiva, mentre sul fronte produttivo ormai è certa una riduzione delle risorse per quanto riguarda gli aiuti comunitari. Obiettivo dell'indagine è stato quello di conoscere la percezione dei consumatori e degli operatori commerciali sui prodotti marchigiani e del comprensorio di Offida, per individuarne la propensione all'acquisto.


Dall'indagine emerge che chi vuole Marche, consuma in primo luogo vino, ma non riesce a trovarlo nei negozi che abitualmente frequenta evidenziando da una parte una criticità, ma nel contempo un'enorme potenzialità di penetrazione commerciale ancora inespressa, pari al 79% del campione intervistato. In sintesi, il lavoro ha messo in evidenza la necessità di definire un' identità d'area e di individuare quindi quelle azioni che meglio consentano di coniugare la crescita economica e produttiva con uno sfruttamento dell'ambiente che non intacchi la riproducibilità delle risorse e concili così le esigenze di breve periodo con quelle delle future generazioni. I principali fattori su cui puntare, in relazione alle funzioni e agli obiettivi strategici di quest’area sovracomunale ed interprovinciale, potranno sicuramente essere la qualità della vita e la disponibilità di strutture turistiche e agrituristiche in grado di promuovere e far conoscere il territorio provinciale e di migliorare, nel contempo, anche la promozione del patrimonio enogastronomico dell'area.


La collaborazione tra ASTERIA e NOMISMA, voluta fortemente da VINEA, ha rappresentato dunque un connubio vincente ed ha permesso un’indagine che, condotta in maniera puntuale e con criteri altamente scientifici, ha saputo proporre nuovi spunti e suggerire nuovi traguardi alle imprese agricole del nostro territorio. I risultati dell’indagine inoltre avvalorano fortemente il pluriennale impegno di Vinea nell’azione di valorizzazione del territorio, principalmente orientata a garantire una maggiore redditività all’agricoltore. L’indagine ha rappresentato di fatto un momento di valorizzazione del territorio stesso, conseguito creando una naturale sinergia tra chi analizza le “regole” dell’economia e chi le costruisce giorno dopo giorno con la propria attività imprenditoriale.


Apprezzati gli interventi di Ido Perozzi, presidente di Vinea; Teresa Almonti, Responsabile dell’Osservatorio Statistico sperimentale di Asteria Denis Pantini, Coordinatore area agricoltura e industria alimentare Nomisma, Massimo Rossi, presidente della Provincia di Ascoli, Pompilio D’Angelo, vicepresidente Vinea e responsabile del settore tecnico, Paolo Petrini, assessore agricoltura Regione Marche e Luciano Agostini, vicepresidente della Regione Marche. L’incontro è stato presieduto dal Sindaco di Offida, Lucio D’Angelo.

02/12/2006





        
  



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