"E meglio cambiare il progetto Asur, non i dirigenti"
Fermo | L'assessore alla sanità di Fermo Gianluca Tulli fa il punto sulle difficoltà del settore sanitario nel Fermano e punta ancora il dito contro l'azienda unica regionale
di Andrea Tulli
E’ veramente preoccupante quanto sta avvenendo a livello di sanità. Siamo giunti a fine anno del 2006 e la Regione Marche invece di dare delle risposte concrete ai reali fabbisogni della sanità fermana ci fa assistere al deplorevole gioco della sostituzione delle cariche dirigenziali prorogando inoltre la decisione di nomina dei nuovi dirigenti di zona entro il 31/1/2007. Ciò comporterà inevitabilmente un ulteriore ritardo nelle risposte e nella realizzazione di quanto la nostra sanità ha bisogno, ritardo che non possiamo assolutamente permetterci poiché siamo già troppo indietro rispetto ad altri territori della regione.
E’ utile ricordare che l’obiettivo che si prefissava il piano sanitario regionale 2003-2006 era quello di far sviluppare la rete ospedaliera regionale come sistema integrato potenziando gli ospedali di rete e riqualificare i poli ospedalieri razionalizzando quindi i costi aumentandone l’efficienza. Ad oggi gli interventi che dovevano essere effettuati per raggiungere ciò tramite l’approvazione del piano di riordino zonale sono quasi nulli.
Infatti il pronto soccorso di Fermo è ancora quello di quando l’ospedale era a servizio dei soli residenti di Fermo nonostante l’Amministrazione ha predisposto la variante urbanistica e modificato la viabilità per favorire la realizzazione del nuovo pronto soccorso in via speranza, dei posti letto per acuti previsti dalla normativa regionale pari a 521 siamo ancora ben lontani solo 356, per quanto riguarda l’emergenza che prevedeva la realizzazione di due Potes non si ha risposta, delle residenze assistenziali per la fase di riabilitazione, solo in minima parte 10 a P.S.Giorgio su 23 previsti 20 a Montegranaro posti ciclo diurno Alzheimer, per non parlare poi del nuovo ospedale di rete dove non si rileva traccia.
In ultimo all’ospedale di rete di Fermo mancano ad oggi tre importanti primari: medicina, chirurgia, trasfusionale anche se le procedure per i concorsi sono state sbloccate da poco ma come più volte abbiamo sottolineato e’ un atto dovuto e non un merito della Regione alla quale va sottolineato che le procedure andavano semmai sbloccate prima. Tutto ciò comporta, pur avendo dei validissimi professionisti tra medici infermieri ecc. e quant’altri operano come operatori sanitari, una mobilità passiva che non diminuisce, liste di attesa con tempi inaccettabili e solo un bambino su tre nasce a Fermo.
Quindi la verità sta nel fatto che il modello Asur unica di fatto ha portato a una perdita definitiva della propria autonomia da parte delle zone sanitarie del territorio, senza per altro aumentarne l’efficienza e senza un risparmio della spesa sanitaria per cui si dimostra un progetto fallimentare che crea disparità tra i cittadini, ne abbiamo la prova proprio qui a Fermo. Mentre si fanno cadere le teste degli ideatori ed esecutori del modello Asur Zuccatelli ed Aprile a dimostrazione che ciò che hanno creato va completamente rivisto, noi aspettiamo delle risposte concrete pronti ad una mobilitazione di piazza se non verranno al più presto fornite.
*assessore alle politiche sanitarie del Comune di Fermo
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20/12/2006
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