AllIpsia di San Benedetto Lectio magistralis del Premio Truentum 2009 Nazzareno Mandolesi
San Benedetto del Tronto | La giornata dedicata dalla città a Nazzareno Mandolesi, dell'istituto di astrofisica spaziale e fisica cosmica dell'INAF (istituzione nazionale di astrofisica) di Bologna, si è aperto con un incontro con i ragazzi delle scuole superiori.
di Maria Teresa Rosini

Reno Mandolesi(foto Capriotti)
La giornata dedicata dalla città di San Benedetto del Tronto a Nazzareno Mandolesi,dell'istituto di astrofisica spaziale e fisica cosmica dell'INAF (istituzione nazionale di astrofisica) di Bologna, si apre con un incontro con i ragazzi delle scuole superiori della città tenutasi nell'aula magna dell'Istituto professionale cittadino. E' dalla scuola sambenedettese infatti che l'avventura professionale e umana del professor Mandolesi è iniziata.
Ad accogliere e presentare un concittadino così illustre sono l'assessore alla cultura dott.ssa Margherita Sorge, il professor Ugo Marinangeli, già premio Truentum 2002, la preside dell'IPSIA dott.ssa Graziella Pallottini.
E ad Ugo Marinangeli, storico della città, sindaco e uomo politico protagonista per diversi decenni della storia politica locale, viene affidato il compito di tracciare una esauriente biografia di Nazzareno Mandolesi, non prima di aver sottolineato il fatto che, per la prima volta, il premio Truentum viene assegnato ad un concittadino per meriti e curriculum di natura scientifica.
Alunno del Liceo Scientifico cittadino nei primi anni sessanta, già animato dalla passione per "il cielo" e dalla curiosità di conoscerne i segreti, come lui stesso racconta, Nazzareno Mandolesi si laurea all'università di Bologna e da lì intraprende una straordinaria carriera di studioso e ricercatore che lo porta a collaborare con scienziati di primo piano di tutto il mondo, tra i quali due premi Nobel.
Dopo 17 anni di intensa attività scientifica e organizzativa, come responsabile del Progetto Planck, avviato per iniziativa di un consorzio di paesi europei e americani e rivolto alla preparazione e al lancio del satellite omonimo avvenuto nel maggio di quest'anno, arriva a coronare il suo sogno, quello cioè di veder realizzata l'opportunità di raccogliere, attraverso due potenti e sofisticati telescopi di modernissima tecnologia, nuove informazioni di particolare qualità relative all'origine dell'Universo.
Non sono mancate delusioni e contrasti nell'attività scientifica del professor Mandolesi nel suo prestigioso ruolo di coordinatore del gruppo di ricerca Planck, ricorda il professor Ugo Marinangeli: la mancanza di finanziamenti da parte delle istituzioni nazionali che bloccarono alcuni anni fa il progetto e l'inserimento nel "corredo" del Satellite Planck di tecnologia straniera, preferita a quella italiana.
Oggi però siamo a festeggiare tutti, insieme all'autore di quel sogno, la vittoria delle sue aspirazioni che tanti anni di lavoro e sacrifici rende ancor più preziosa.
Nell'esordio della sua lezione il professor Mandolesi tiene a rivolgere la sua attenzione innanzitutto ai ragazzi, invitandoli a rompere il ghiaccio e a presentarsi per individuarne anche il "target" cognitivo, cioè la classe e la scuola di appartenenza di ogni gruppo.
Prosegue con un'esortazione ad indirizzare la loro attenzione alla fisica come disciplina di studio per il loro futuro: "Forse non diventerete ricchi, ma avrete sicuramente la possibilità di girare il mondo e scoprire l'esistenza di luoghi straordinari!"
Aggiunge anche che il nostro paese ha bisogno di incrementare il numero di studenti e ricercatori che si indirizzino alle discipline scientifiche e alla fisica moderna in particolare (nonostante la scarsa attenzione economica rivolta alla ricerca).
Il professore ci conduce quindi, con l'aiuto di immagini suggestive e di grafici, all'interno dell'affascinante mistero della nascita dell'Universo illustrandone in modo semplificato le fasi (e si parla di frazioni di secondi) immediatamente successive al Big bang: scopo del satellite Planck è arrivare a fornire informazioni relative alla condizione dell'Universo in un tempo collocabile a circa 380 mila anni dalla sua nascita per ricercare prove relative all'esistenza e alla natura delle onde gravitazionali.
Esso è dotato di apparecchiature sofisticate ed opera in condizioni particolari: collocato in un luogo dello spazio caratterizzato dall'assenza pressochè assoluta di rumore ed in condizioni di temperatura bassissime,il satellite è dotato di strumenti che utilzzano due tecnologie differenti: una tecnologia che utilizza onde radio ed un'altra che si avvale di misuratori di temperatura (polometrica).
Ciascuna delle innumerevoli fasi e sezioni del progetto ha dovuto, come è prassi in questa categoria di ricerche, essere documentata nel dettaglio (nulla può essere lasciato alla memoria ovviamente) e la carta utilizzata per ottemperare questa esigenza potrebbe riempire svariate biblioteche.
Riguardo alla preparazione delle attività di questo prodigioso nuovo strumento, tutto, ci dice il professor Mandolesi, è "ridondante" nel senso che davvero nulla può essere lasciato al caso e controlli, precauzioni, previsioni sono infiniti ( ma pur sempre valutati ed applicati in relazione ai costi economici, davvero da capogiro, che ogni minima operazione comporta).
La soddisfazione è che fino ad oggi, tutto ha funzionato alla perfezione e che il satellite ha fino ad oggi "mappato" il 60% della porzione di universo oggetto della sua attività. Ma occorrerà aspettare il 2012 perché alcune conclusioni possano essere tratte dal lavoro di questo straordinario strumento.
Invitando i ragazzi a rivolgergli domande per soddisfare le loro curiosità liberamente, il professor Mandolesi ha scherzosamente subordinato a questa partecipazione l'omaggio degli interessantissimi gadget che ha portato con lui. Ed effettivamente la sua strategia ha sortito l'effetto sperato.
La mattinata si è conclusa in un'atmosfera un po' caotica, ma incuriosita e coinvolta degli degli studenti.
Ai più sensibili e interessati il compito di approfondire la propria conoscenza sul tema forse per scoprire che il cielo, l'universo, che uomini e poeti di ogni tempo hanno sempre posto al centro delle loro domande filosofiche e scientifiche, oggi sembra davvero più vicino e meno oscuro.
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21/12/2009
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