Cari concittadini, nell'ambito del percorso che ho intrapreso, con l'obbiettivo di coinvolgervi ed essere con me protagonisti di un cambiamento per migliorare la nostra città, mi è piacevole porgervi gli auguri di un buon natale e di sperare in un 2011 migliore e pulito, dove le opportunità siano uguali e per tutti: di lavoro, di serenità, di dignità.

In passato, negli anni novanta, da amministratore comunale, con forza ho voluto la "Casa Primavera" per l'anziano, il "Centro Arcobaleno" per il disabile, l'Informagiovani, il servizio risposte alcoologiche e tanti altri silenziosi servizi. Oggi bisogna battersi per una nuova forte emergenza che ci colpisce: il grave malessere dei nostri figli.

A loro lasceremo problemi e debiti e pessime prospettive di lavoro. Continuiamo a sottrarre e diminuire i loro spazi. Gli impediamo perfino di divertirsi, di aggregarsi. Guai a ballare in spiaggia, o semplicemente passeggiare di notte; guai ai centri sociali, guai alle piste di skeit, guai alle loro iniziative; noi adulti distruggiamo tutto, comprese le loro speranze. Ed allora forse è meglio stare svegli, coi rumori, suoni e sapori della movida, che aspettarli fino all'alba pregando che ritornino sobri e salvi da Rimini.

I giovani sono il nostro futuro , la nostra speranza, creano ricchezza, portano gioia , portano idee nuove. E sono intanto bersagli di falsi modelli di vita, alcool e droghe sono i nuovi "sostituti ideologici". Credere in qualcosa vuol dire avere dei saldi punti di riferimento, avere ideali e principi, una società che si prenda cura di loro, anche al di fuori della famiglia, soprattutto quando questa ha delle difficoltà, offrendo una giustizia sociale, un modello responsabile di divertimento e la possibilità di costruirsi una identità, dignitosa e libera, cavalcando le proprie vocazioni e vedendo i loro meriti riconosciuti.

I nostri ragazzi hanno bisogno soprattutto di contenuti ed è in questo auspicio che ritengo debbano concentrarsi le forze di un sano governo cittadino con tutte le politiche che ne dovrebbero conseguire. Perchè i giovani possano tornare ad avere "desiderio" cioè ambizioni, motivazioni, volontà e capacità di reagire, di sognare innanzi. Nei fatti, le dinamiche di una società viva.

Ed io invito i giovani a costruire insieme, a porte aperte, il loro futuro, la loro città. Perchè noi adulti quasi sempre conosciamo quello che i giovani vogliono, non sempre quello di cui hanno bisogno davvero.