Sebastiano fai un resoconto di questa prima parte del Settore Giovanile.

«Sono alla guida del Settore Giovanile del Grottammare Calcio da appena quattro mesi, e la cosa che più mi ha colpito è stata l'organizzazione di questa società, che pur giocando nei dilettanti sta provando a fare calcio in maniera seria, e questo mi fa molto piacere. Non posso che fare i miei complimenti al Presidente Luigi Furnari ed al Direttore Generale Bruno Talamonti. La prima fase per me è stata di monitoraggio, per riuscire a capire che cosa avevo di fronte. Sono stato a stretto contatto con i tecnici e con i gruppi di ragazzi per rendermi conto sia delle metodologie di allenamento sia del "materiale umano" che avevo a disposizione. Credo che con la programmazione che stiamo facendo ed un buon progetto si possano ottenere dei buoni risultati, e quando c'è da lavorare per poter migliorare non mi tiro mai indietro. Ho lavorato in svariate società professionistiche, e sono convinto che nel Grottammare Calcio ci siano tutti i presupposti per far bene e crescere».

Ci sono stati diversi giocatori convocati dalle Rappresentative, che vantaggi porta alla società e al singolo questo?

«Abbiamo avuto quest'anno diverse convocazioni per quanto riguarda il discorso delle Rappresentative, sia provinciale (Ascoli Piceno) sia regionale (Marche). Per quanto riguarda la Provinciale seconda fascia Giovanissimi (99) sono stati convocati Giuseppe Vagnoni e Matteo Marconi; per gli Allievi sempre seconda fascia (97) è stato convocato Andrea Cameli. Invece nella rappresentativa regionale sono stati convocati Davide Olivieri e Fabio Malavolta per i Giovanissimi classe 98 e per gli allievi classe 96 Alberto Marconi ed Emanuel Etem. È chiaro che queste convocazioni sono a testimonianza del buon lavoro svolto da tutto lo staff tecnico e sono motivo di elogio e prestigio per il Grottammare Calcio. I ragazzi che sono stati convocati devono comunque sapere che le rappresentative sono un punto di partenza e non di arrivo, in quanto la strada da percorrere è molto lunga e faticosa. Poi per tutti coloro che non sono stati convocati deve servire da stimolo a far meglio, perché reputo che ci si possa sempre migliorare attraverso il lavoro ed il sacrificio».

Com'è nata e in cosa consisterà l'affiliazione con l'Hellas Verona?

«L'affiliazione con una società professionistica nasce da un progetto fatto all'inizio della stagione calcistica in corso. La società mi ha espressamente richiesto questo desiderio ed io mi sono adoperato perché ciò potesse avvenire. Ho appoggiato subito l'idea, perché credo che rappresenti un valore aggiunto sotto il profilo della crescita dei nostri ragazzi. Ho contattato diverse società professionistiche sia di A che di B, cercando di sensibilizzare al nostro progetto vecchi amici nonché miei ex compagni di squadra. Quello che cercavo era una affiliazione tecnica è l'ho ottenuta con il Verona. L'Hellas è una società che milita nel campionato cadetto occupando i primi posti in classifica. Molto attenta al Settore Giovanile, investe capitali importanti per conseguire ottimi risultati. Nello specifico per quanto riguarderà il nostro rapporto sarà finalizzato prettamente all'aspetto tecnico attraverso incontri , monitoraggio e supporto a 360 gradi.
Sono davvero contento di aver scelto la proposta del Verona ed ora aspettiamo tutti con grande entusiasmo l'avvio dell'operatività dell'affiliazione che partirà nei primi mesi del 2013. Approfitto di questa chiacchierata per augurare a tutti serene festività».