E’ dal 2000 che languono nelle casse della Regione i 33 miliardi stanziati dallo Stato per la realizzazione dei due nuovi ponti sulla foce del Tronto mentre la comunità di Porto d’Ascoli ad ogni piena del fiume (l’ultimo allarme è stato di due settimane fa) torna a vivere l’incubo dell’esondazione.

Le ragioni di questo ritardo degno del Gabibbo sono note e vanno ricondotte alle troppe giravolte politiche e burocratiche che hanno avviluppato l’azione della Regione e dell’Autorità di Bacino. Nel 2002, infatti, era stato disegnato un iter che, con il coinvolgimento dell’Università di Ancona e L’Aquila, avrebbe consentito una sollecita definizione dell’iter progettuale secondo una programmazione che prevedeva l’utilizzo di 6 miliardi per il ponte sulla Statale, 18 miliardi per quello sulla ferrovia mentre il resto della provvista sarebbe stato impiegato per il consolidamento degli argini (tre miliardi) e per il pagamento degli espropri (5 miliardi).

Successivamente la Regione ha operato un brusco ed inspiegabile dietro front e la procedura è stata annullata sulla base di un nuovo iter che ha assegnato alle Province di Teramo ed Ascoli il compito di elaborare i progetti.

Ed è qui che arrivano le note dolenti: mentre la provincia abruzzese sembra prossima al traguardo del progetto esecutivo riguardante il ponte della Statale da quella di Ascoli non giungono notizie di sorta. A ciò si aggiunga che l’elaborato predisposto da Teramo sembra prevedere l’utilizzo di ben 16 miliardi di lire rispetto ai 6 inizialmente previsti.

Cosa rimarrà per il ponte sulla Ferrovia che deve rispondere a specifiche tecniche particolarmente rigorose imposte dall’ente gestore del traffico su rotaia ?
Con quali fondi verranno garantiti gli espropri necessari ? E il consolidamento degli argini ?

Nella nostra Regione sono innumerevoli le incompiute ma quella dei ponti sul Tronto non è una vicenda sulla quale è possibile sorvolare con leggerezza. Sarebbe bastato che la Regione usasse per i ponti la stessa solerzia (tanto per rimanere a Porto D’Ascoli ) con la quale si è provveduto ad istitituire la riserva naturale della Sentina…

Ogni commento è superfluo.  Per consentire la necessaria assunzione di responsabilità da parte degli organi competenti ho inoltrato una segnalazione alla Corte dei Conti di Ancona. Non più tardi di due anni fa fu proprio il Procuratore della Organo di Giustizia contabile ha puntare l’indice sui ritardi accumulati dagli enti pubblici nella realizzazione di opere pubbliche già finanziate. Credo che, tra questi, il “caso Tronto” meriti un assoluta priorità: la tragedia potrebbe essere dietro l’angolo.

* consigliere regionale AN