"Umanità ferita e dissacrata, che perde il rispetto e la dignità nel Male che si insinua in ognuno di noi". Così il Vescovo Gervasio Gestori commenta la tragedia di Avetrana - un dolore collettivo segno della corruzione del genere umano - durante l'omelia della celebrazione della Santa Messa in onore di Santa Barbara. Rivolgendo un caloroso appello ai presenti, Mons. Gestori prega affiché venga perseguita un'educazione delle coscienze ai valori non negoziabili, così come nell'esempio del martirio della Santa.

Un esempio vissuto quotidianamente dagli uomini della Marina e delle Forze Armate, intervenuti alla funzione insieme alle autorità: Piero Celani, Giovanni Gaspari, Sandro Donati, Amedeo Ciccanti, Giulietta Capriotti, Domenico Mozzoni, Paolo Canducci, presenti stamani nella Chiesa della Marina, raccolgono l'invito del capitano Daniele Di Guardo insieme ai sindaci dei Comuni della Giurisdizione e delle città costiere di Cupra e Grottammare, i rappresentanti delle forze dell'ordine, del Corpo Forestale, dei Vigili del Fuoco, della Polizia Municipale, oltre che alle associazioni laiche, come il Circolo dei sambenedettesi, e culturali come Chimera.

"Una festa voluta per tutta la città, per ciò è stata scelta questa sede, affinchè i cittadini potessero celebrare con noi questa giornata che ci aiuta a riflettere sul nostro ruolo nella comunità. Al nostro fianco ci sono le famiglie, vicine a noi ogni giorno nell'impegno e nel lavoro" commenta il Capitano Di Guardo. Dopo la preghiera del marinaio e la solenne benedizione, la giornata - iniziata alle 8.00 con l'alzabandiera al cospetto degli ospiti - si concluderà con un pranzo di Corpo insieme alle famiglie, al sindaco e a chi collabora al lavoro quotidiano degli uomini della Marina, preziosa risorsa per il bene della città.