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“Area omogenea libera dagli organismi geneticamente modificati”

Ascoli Piceno | Proposta e approvata dal consiglio provinciale e preventivamente discussa nelle commissioni

di Federico Biondi

La provincia di Ascoli Piceno con la delibera del consiglio provinciale è stata dichiarata “Area omogenea libera dagli organismi geneticamente modificati”. La proposta è stata approvata dal consiglio provinciale ed è stata preventivamente discussa nelle commissioni provinciali.
 
L’assessore Avelio Marini sostiene che l’agricoltura fatta con organismi geneticamente modificata non è consona al tipo di sviluppo e alle caratteristiche del territorio della Provincia di Ascoli Piceno. Definire la provincia picena libera da organismi geneticamente modificati significa preservare le produzioni tipiche che hanno reso queste terre famose nel mondo.
 
«In base al nuovo decreto nazionale le amministrazioni regionali potranno definirsi aree omogenee libero dagli Ogm – spiega l’assessore e aggiunge – raccogliendo il consenso della popolazione, dei cittadini, dei consumatori e degli agricoltori, noi vogliamo essere liberi da Ogm».
 
Difatti per la tipologia di agricoltura che si pratica nelle colline marchigiane gli agricoltori non hanno bisogno di organismi geneticamente modificati e non vogliono produrne.
 
Per organismi geneticamente modificati si intende tutti i vegetali che hanno un interesse commerciale per l’uomo in quanto commestibili e quindi sono sottoposti ad una modificazione genomica al fine di potenziarne alcune caratteristiche fisiche e chimiche.
 
Come per esempio il “Zea mais” noto come il granoturco è stata una delle prime piante ad essere studiata a livello genomico e di conseguenza è stata una delle prime piante ad essere modificata geneticamente.
 
Oggi si modificano geneticamente i vegetali per molti motivi: per il sapore, la consistenza, la resistenza ai parassiti e agli agenti atmosferici. In sostanza la manipolazione genetica di un organismo vegetale vuol dire aggiungere una molecola di Dna che gli permetterà di produrre una proteina che prima non era in grado di fabbricare.
 
Che una pianta resista ai parassiti è una buona cosa ma non è detto che bisogna farlo modificando l’organismo vivente dal suo interno, lo si può fare anche con tecniche biologiche naturali.
 
L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha riconosciuto che gli Ogm aumento le incidenze di nuove allergie sugli individui e da studi condotti sono nate delle controindicazioni per l’uomo e per l’ambiente.
 
Tra di questi si ricorda: resistenza agli antibiotici, più chimica in agricoltura, inquinamento genetico, resistenza agli insetticidi, riduzione della biodiversità, instabilità genetica, perdita dei raccolti, perdita della sicurezza alimentare.
 
Senza contare che in molte tecniche di laboratorio il vettore che trasporta la molecola di Dna all’interno del vegetale è un Virus.
 
La scelta dell’amministrazione provinciale appare chiara e netta e guarda ad una agricoltura di qualità, rispettosa delle tradizioni e della volontà degli agricoltori e dei cittadini.

03/12/2004





        
  



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