PIERS FACCINI
San Benedetto del Tronto | Between dogs and wolves
di
copertina piers faccini
Quando si canta la parola e il verso non si può, in musica, prescindere da autori capitali come Bob Dylan, Bruce Springsteen e Leonard Cohen ("Who by fire" è una delle canzoni che Faccini ama di più e di cui è possibile ascoltare nel suo sito ufficiale la bellissima versione oppure nella lussuosa edizione con vinile e libro di poesie annesso).
E i primi passi nel mondo della musica Piers Faccini li ha fatti proprio tra i versi dei grandi, innamorandosi di quel songwriting (noi la chiamiamo canzone d'autore) che continua a far proseliti da 60 anni a questa parte. Nato in Inghilterra da padre italiano e madre inglese, egli si è trasferito in Francia con la famiglia dall'età di cinque anni.
Oggi è ovviamente poliglotta e canta indifferentemente nelle tre lingue. La sua carriera professionale è iniziata sui palcoscenici londinesi in una formazione a fianco di Charley Marrow e componendo musica per speciali reading nei quali la poetessa Francesca Beard declamava i suoi versi. E solo a 30 anni Piers ha preso la decisione di continuare a suonare e cantare da solo le sue canzoni pubblicate in Francia dall'attenta etichetta Label Bleu (seguita poi dalla Tôt ou tard). Subito stimato dai suoi colleghi, Faccini ha avuto quindi l'onore di aprire le tournées internazionali di Ben Harper e di Jack Johnson.
Affascinato dall'Africa e dai tanti artisti del continente nero incontrati a Parigi ha trovato poi ottime collaborazioni con Rokia Traore, Ballake Cissoko, Seb Martel, Busi Mhlongo, Ibrahim Malouf ma tra i suoi amori non manca la Pizzica Salentina oltre all'arte della strepitosa Camille. Oggi Faccini, che quando non scrive canzoni compone colonne sonore e dipinge paesaggi e ritratti, è al suo sesto lavoro solistico, il più intimo della produzione, che cerca, lontano da ogni ipocrisia, di scavare ancora più nel profondo alla ricerca di luce e verità.
Lo specchio in cui si riflette il desiderio della ricerca è in frammenti (come canta nel piccolo manifesto "Broken mirror") ma la strada resta lunga e aperta, anche se molto spesso le parole non trovano la giusta posizione e vengono a mancare ("Missing words"). Le dieci canzoni sono riconducibili alla più tradizionale cifra stilistica del folk britannico nel quale le poche corde di una chitarra sono sufficienti per accompagnare la voce. E nel disco ci sono omaggi alla Francia ("Reste la marée") e all'Italia ("Il cammino").
VOTO 7/10
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09/12/2013
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