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La scuola nella provincia di Ascoli Piceno: dati e problemi

Ascoli Piceno | L’inizio dell’anno scolastico. Riforma, graduatorie, insegnanti di sostegno: parla il provveditore agli studi, dott. Romualdo Discenza

di Giovanni Desideri

Provveditore Discenza, da mesi ormai il mondo della scuola fa parlare di se per le proteste degli insegnanti sulla riforma Moratti. È così anche nella provincia di Ascoli?
“Abbiamo avuto contestazioni fino a un certo punto. La riforma è una norma approvata dal Parlamento e gli insegnanti sono obbligati a rispettare le norme dello Stato. Quando uno ha assunto l’impegno di lavorare nella scuola pubblica, deve rispettare le norme che la regolano. Ci sarà forse un po’ di fatica in più, ma la scuola italiana e quella marchigiana in particolare hanno sempre dato ottima prova di se.”
 
Quali sono i principali riflessi della riforma sull’anno scolastico che è appena iniziato?
“Da quest’anno si studia l’inglese in tutte le scuole elementari e una seconda lingua comunitaria alle medie. Il 95% dei posti di insegnamento è stato coperto da noi, il 5% dai presidi. Quanto all’informatica tutte le scuole sono cablate e hanno un computer in classe, oltre ad aule multimediali. Per l’aggiornamento di tutti gli insegnanti sono stati fatti corsi di informatica. Elementi di informatica vengono insegnati alle medie dal docente di matematica o di tecnica. Un altro punto della riforma è l’istituzione di un referente per le famiglie, un “tutor” nominato tra gli insegnanti. Inoltre la possibilità per le famiglie di proporre corsi aggiuntivi, la cui fattibilità viene valutata di volta in volta. Terremo sotto osservazione le scuole, proprio per valutare queste attività, che possono essere corsi di musica, attività artistiche, terza lingua, ecc.”
 
Una delle questioni che più hanno generato contestazioni è quella delle graduatorie degli insegnanti.
“I problemi sulle graduatorie sono nati dal fatto che tutta la procedura concorsuale è stata avviata a maggio, ovvero con tempi ristrettissimi. E durante lo svolgimento di questa procedura alcune regole sono state modificate, così che il lavoro già fatto è andato perso. Le tensioni e le proteste si sono sviluppate di fronte a meccanismi complicati per la formazione delle graduatorie. Devo anche dire che quest’anno, per la prima volta dopo tre anni, non abbiamo conseguito l’obiettivo di fare tutte le nomine nelle scuole entro il 31 luglio. Stavolta abbiamo finito il 9 settembre, alcuni posti sono stati riempiti all’ultimo momento, sicché la programmazione dei primi dieci giorni di settembre quest’anno si sposterà anche sulla seconda meta del mese.”
 
Quali sono state le novità per l’assegnazione del punteggio e la formazione delle graduatorie?
“Per esempio è stato introdotto il punteggio raddoppiato per il servizio nelle scuole di montagna, e il problema è stato quello di definire quali fossero da considerare scuole di montagna. Su questo abbiamo ricevuto tre o quattro comunicazioni dal ministero. Una seconda modifica ha riguardato la valutazione del servizio prestato simultaneamente in classi di concorso diverse, ovvero per materie diverse. In passato il punteggio assegnato era uguale per tutte le classi diverse che un insegnante avesse coperto. Oggi invece chi abbia più di una abilitazione deve scegliere una classe principale, sulla quale otterrà più punti. Per capire e spiegare questo meccanismo abbiamo fatto più riunioni nell’Ufficio Scolastico Regionale di Ancona [istituito da tre anni, unico per tutte le Marche, gli uffici provinciali sono sue ramificazioni, ndr].”
 
Come è suddiviso il numero degli insegnanti, tra precari, di ruolo e di sostegno?
“Per gli insegnanti di ruolo abbiamo i dati del 2003/2004, quando avevamo 1.404 insegnanti nella scuola primaria, 721 nella scuola dell’infanzia, 1.064 nella scuola media, 1.707 negli istituti superiori. Per i supplenti abbiamo i dati di quest’anno: abbiamo nominato 120 supplenti nella scuole primarie, 63 in quelle dell’infanzia, 75 alle medie, 177 negli istituti superiori. Gli insegnanti di sostegno sono 216 di ruolo e 240 supplenti, tra classi intere e cosiddetti “spezzoni”, che al momento sono 31: incarichi per un numero di ore inferiore a quello degli altri insegnanti (che è di 25 ore alla materna o primaria, 24 alle elementari o “dell’infanzia”, 18 alle medie inferiori e superiori). Questo su un totale di 72 scuole in tutto il territorio provinciale, di cui 18 direzioni didattiche (materna ed elementare), 7 medie, 22 superiori, 25 Istituti Scolastici Comprensivi (materna, elementare e media), per una popolazione scolastica, quest'anno, di 53.843 studenti (8.218 nelle materne, 16.359 nelle elementari, 10.829 alle medie, 18.437 alle superiori).”
 
Un'altra polemica riguarda gli insegnanti di sostegno, per i quali si è parlato di tagli. È così anche in provincia di Ascoli?
“I “tagli” si realizzano solo per il fatto che aumentando il numero dei ragazzi disabili, il numero degli insegnanti di sostegno non aumenta con la stessa proporzione. La legge assegna un insegnante di sostegno per ogni quattro ragazzi disabili. Nelle Marche siamo ad un media di un insegnante ogni due ragazzi. Quest’anno abbiamo avuto 44 ragazzi disabili in più  rispetto ai 905 complessivi del 2003/2004 e 20 insegnanti di sostegno in più anziché 22. Ma poi sul versante del’insegnamento di sostegno si verifica uno strano fenomeno, in parte inspiegabile: i portatori di handicap aumentano, nonostante le tecniche di parto sempre migliori. Comunque carenze di insegnanti di sostegno ci sono sempre: scuole e genitori ne chiedono più di quanti noi riusciamo a darne. Ma su questa questione grava anche un equivoco di fondo.”
 
Quale?
“Scuole e genitori vedono nell’insegnante di sostegno l’insegnante specifico di quel bambino o ragazzo, mentre invece l’insegnante dovrebbe fare riferimento ad una intera classe e lavorare in collaborazione con tutti gli altri insegnanti. Si tende insomma a chiedere un rapporto 1 a 1 tra insegnante di sostegno e portatore di handicap. C’è poi un secondo equivoco, per cui vengono fatti rientrare tra i “portatori di handicap” anche ragazzi affetti dal cosiddetto “disagio scolastico” (chi non vuole stare a scuola, chi ha disagio al primo impatto con la scuola, ecc). Anche questi bambini e ragazzi ottengono il sostegno. Gli Enti locali contribuiscono, per esempio per il sostegno linguistico agli studenti stranieri. Forse ci sarebbe bisogno di rivedere tutto questo.”
 
Sul tempo pieno ci sono state altre proteste e denunce di tagli. Com’è la situazione?
“Per il 2004/2005 nella provincia di Ascoli abbiamo soddisfatto tutte le richieste di tempo pieno, tranne che per 4 classi elementari.”
 
Alcune scuole hanno problemi di spazi. Qual è la situazione complessiva dell’edilizia scolastica?
“L’edilizia scolastica è di competenze di Comuni e Province. Il 31 dicembre di quest’anno scade il termine per mettere a norma di sicurezza tutti gli edifici e francamente non credo che questo termine verrà rispettato da tutti. Quanto agli spazi è vero che ci sono alcune carenze, ma è anche vero che non ci sono doppi turni di frequenza in nessuna scuola. Sull’edilizia scolastica c’è anche una iniziativa della Regione Marche, che ha avviato un’attività di ricognizione, per aggiornare l’anagrafe degli edifici scolastici.”

22/09/2004





        
  



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