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Ascoli Piceno | Firmato con le associazioni sindacali l’accordo quadro che regolamenta le collaborazioni coordinate e continuative all’interno dell’amministrazione provinciale.

di Federico Biondi


È stato presentato l’accordo fra le associazioni sindacali e l’amministrazione provinciale per la regolamentazione dei dipendenti dell’Ente in possesso di un contratto atipico come per esempio il Co.Co.Pro. Un’atto dalle importanti ripercussioni sociali e politiche, che è stato preparato accuratamente in ogni suo particolare. È dal mese di ottobre che la Cgil, la Cisl e la Uil insieme al direttore dell’amministrazione provinciale e ai funzionari hanno lavorando insieme per redigere l’accordo quadro, soprattutto per non tralasciare nessun margine di dubbio nell’applicazione del documento sindacale come evidenzia l’assessore provinciale Emidio Mandozzi.
 
Lo stesso ricorda che nella realtà italiana stiamo vivendo uno “sfruttamento del capitale umano”, il 42% delle aziende hanno almeno un lavoro atipico che rappresenta il 4,8% della forza lavoro e solo il 6,5% è stato assunto dall’azienda a tempo indeterminato. L’atto da’ speranza ai lavoratori non solo dell’ente provinciale, dato che nei prossimi mesi partirà una campagna di sensibilizzazione verso altri enti pubblici e le aziende private, uno stimolo verso un processo di stabilizzazione del lavoro.
 
Nello stipulare l’accordo quadro che sarà allegato al regolamento del servizio dell’Ente si è prestata molta attenzione in particolari specificità come il salario, che non necessariamente deve essere inferiore ai lavoratori dipendenti, dato che ci sono degli sgravi fiscali che alleggeriscono gli oneri dell’amministrazione provinciale e in generale delle aziende. I collaboratori a progetto hanno titoli di studi medio alti, coprono incarichi particolari e quindi assolvono a mansioni specifiche.
 
Ammodernare il servizio pubblico con lavoratori preparati ma con contratti di lavoro atipici dato che il Governo ha bloccato le assunzioni indeterminate, nel 2004 potevano essere rimpiazzati solo il 50% dei lavoratori che andavano in pensioni, invece nel 2005 non è stato emanato il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri con la conseguenza che l’assunzione all’interno del pubblico impiego non è stata regolamentata.
 
L’accordo quadro che interesserà più di cento lavoratori dell’amministrazione provinciale è un atto unico nella regione Marche, mentre in Italia ci sono sporadiche iniziative simili. Se da un lato con quest’atto di civiltà si vuole dare ai lavoratori atipici più dignità e diritti, dall’altro rappresenta per la sua innovazione una soluzione a problematiche legate al mondo del lavoro.
 
Infatti per stipulare l’accordo è stato necessario definire regole generali per attribuire una corretta e condivisa gestione del lavoro e una corretta gestione dei rapporti di lavoro, che sono sviluppati con modalità non riconducibili al lavoro dipendete. Solo dopo aver sposato questa considerazione è possibile capire l’intervento nella sua pienezza.
 
Come evidenzia il presidente della Provincia di Ascoli Piceno l’atto disciplina il reclutamento della forza lavoro all’interno dell’Ente. Dall’ambito delle applicazione delle professionalità coinvolte, alla modalità di conferimento dell’incarico, alla forma e contenuto dei contratti di collaborazione, alla modalità di espletamento delle collaborazioni, alla durata del contratto di collaborazione.
 
Sono escluse dall’ accordo le collaborazioni occasionali che hanno una durata complessiva non superiore a 30 giorni nell’anno solare e il cui compenso non superi i 5000 euro.
 
È importante rilevare come in caso di malattia, infortunio e maternità, anche per una durata superiore a quella prevista, la data di scadenza del progetto sarà prorogata per il tempo necessario alla conclusione per una data non superiore a quella dell’assenza. Sarà possibile assentarsi dalla prestazione lavorativa senza avere una sospensione del contratto, quindi senza riduzione del corrispettivo per un periodo di 30 giorni l’anno, inoltre saranno riconosciute e rimborsate dietro l’idonea presentazione di documentazione le trasferte relative a missioni debitamente e preventivamente autorizzate dal Committente.
 
Una importante finestra si apre per l’aggiornamento professionale, in modo da poter consentire al lavoratore di continuare a garantire un adeguato standard professionale.
 
Il segretario della Cgil Emidio Celani evidenzia come in Italia con la finanziaria sono a rischio oltre 90 mila posti di lavoro atipico all’interno dell’amministrazione pubblica ma anche di come nella Provincia di Ascoli Piceno ci sia un abbondante uso dei contratti di lavoro atipici rispetto al resto della Regione.
 
Infatti la percentuale dei lavoratori atipici sul totale dei lavoratori nella Provincia di Ascoli Piceno sia del 36,6% contro il 14% della Regione Marche. “Le organizzazioni sindacali hanno voluto affrontare il problema” dice Celani. Il segretario provinciale della Cisl Antonio Angelini evidenzia come l’applicazione dei contratti come il Co.Co.Pro, sinonimi di flessibilità e precariato, non sono eticamente corretti nelle aziende private ma soprattutto in quelle pubbliche.
 
Comunque l’accordo per la regolamentazioni delle collaborazioni coordinate e continuative all’interno dell’amministrazione provinciale è la dimostrazione che è possibile avere una normativa che regolamenta il lavoro flessibile.
 
Per redigere il documento le associazioni sindacali si sono avvalse di due esperte nel settore del lavoro flessibile, Maria Grazia Gabrielli e Maria Petrella. Una commissione paritaria composta da sei membri sarà l’elemento di garanzia che gestirà l’accordo quadro.

14/11/2005





        
  



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