E' questo il secondo scritto di Carolina Rosetti, che
pubblichiamo con piacere, aspettando il terzo e poi......

LA MIA PENNA PER L' 11 SETTEMBRE  .  .  .

E IN UN ATTIMO IL VUOTO

Un tonfo, un lampo, una tragedia consumata sotto gli occhi di tutto il mondo, occhi che sono stanchi e malinconici davanti al ricordo. Adulti che l'hanno saputo, bambini che lo sapranno, che lo dovranno sapere perché il vuoto c'è e ci rimarrà. I piedini soffici di una bimba che cammina fra quel che resta dando la mano ad una madre che non dimenticherà mai, vite stroncate famiglie mozzate, strazio, angoscia, disperazione.

Ma per chi? Per un qualche dio che ha voluto la guerra e una giustizia tutta sua. Ma quale dio può volere migliaia di morti?
Non riesco ad immaginare che ci sia tanta crudeltà a questo mondo. Mentre l'impero dei soldi crollava con esso andava giù una schiera di anime innocenti.

Sembrava un film, uno di quei film che nel cinema va tanto di moda, una di quella tragedie dal quale un eroe invincibile riesce ad allontanare il male peggiore e salvare il suo popolo.

Che cosa succederà di nuovo? Perché qualche cosa accadrà! Quegli aerei che si sono schiantati contro le torri sembrerebbero aver annunciato un nuovo conflitto mondiale fatto di terrore, di nucleare, di chimico e batteriologico.

Una guerra che ti permea dentro e ti stronca all'istante. Rimangono altarini, fotografie, fiori ma quel che fa più male è il ricordo, l'ultima telefonata prima di morire il tempo di dire "ti amo, saluta i bambini". 

Voci impaurite, frastornate. Un groviglio di sentimenti che si accavallano l'uno sull'altro. Sembrerebbe che non ci sia il tempo di pensare, di aiutare di fare qualche cosa per impedire tutto questo. 
E in un attimo il vuoto.