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Verso le elezioni. Vittorio Santori.

| GROTTAMMARE - A colloquio con lo sfidante per il centrodestra: non cattedrali, ma un'efficienza silenziosa e sicura.

di Giovanni Desideri

Incontriamo l'avvocato Vittorio Santori nel suo studio. Candidato sindaco di Grottammare per la lista di centrodestra "Il governo dei cittadini - Grottammare unita', 49 anni, sposato, "senza figli, da sistemare!". Anche lui come il candidato dell'altro schieramento  è da molti anni in politica. Dapprima nella D.C. come semplice iscritto, poi in Forza Italia: consigliere comunale al Comune di Grottammare dal '98 e provinciale dal '99. Capogruppo di Forza Italia alla Provincia di Ascoli Piceno. 

Avvocato Santori, lo ammetta: sfidare l'Amministrazione Rossi dopo quanto ha realizzato è un'impresa 'eroica'..
No, al contrario. Le faccio subito l'esempio del casello autostradale, la cui realizzazione Rossi ha contrastato finché ha potuto, salvo riconoscerne, dopo, l'utilità. Noi proponiamo ai cittadini qualcosa di radicalmente diverso dall'Amministrazione in scadenza. E per questo vinceremo le elezioni. In questi giorni invieremo a tutte le famiglie di Grottammare il nostro programma globale'. A questo si aggiunge, in ogni quartiere, un programma specifico, che stiamo distribuendo pure in questi giorni. La nostra diversità sta in questo: noi puntiamo sul rispetto autentico del cittadino, sul suo reale coinvolgimento. Inoltre, e di conseguenza, contiamo molto sulla programmazione dell'attività pubblica e soprattutto sull'impresa. 

Si spieghi.
È presto fatto. Quanto al rispetto del cittadino: l'attuale Amministrazione ha imposto unilateralmente molte delle cose che ha realizzato, non tenendo conto del dissenso, fosse anche espresso attraverso petizioni. Nulla si sapeva di gemellaggi o di opere anche importanti, che sono calati dall'alto sui cittadini. Soprattutto, questo unilateralismo è stato condotto nella quasi completa assenza di una programmazione degli interventi, di una visione di lungo periodo. Prenda il caso del nuovo lungomare: diminuzione dei posti macchina, rallentamento del traffico. Si è creata una situazione di pericolo in assenza di vie di fuga. E ancora, il problema delle palme da sostituire: sono palme che resteranno chiuse per 7-8 anni. Insomma: il nuovo lungomare è una realizzazione pasticciata, costata 4 miliardi e mezzo. Aggiunga l'intervento di pochi anni fa sul marciapiede ovest: 800 milioni spesi per realizzare qualcosa che fa a pugni con lo stile poi perseguito sul lungomare est& Il vero problema è appunto l'assenza della programmazione negli interventi. Lo può constatare ovunque. 

Ovunque? Ma il rinnovo del Paese Alto?
Bè, sul Paese Alto concedo un punto agli avversari. 

Voi non intendete dedicarvi alle opere pubbliche?
Intendiamo produrre più fatti e meno sbandieramenti. Vogliamo essere una presenza più discreta e più efficace. E poi consideri il disastro degli attuali conti pubblici: i debiti accumulati da questa Amministrazione hanno ingessato per il presente e per il futuro ogni ulteriore capacità di intervento pubblico. L'unica realizzazione che possiamo annunciare è quella di un porto turistico, da finanziarsi mediante 'project financing', ciò che vuol dire 'costo zero per la collettività'. 

Lei dice che coinvolgerete finalmente la cittadinanza: passerete molto tempo in piazza?
È quello che intendiamo fare. Non temiamo di rallentare l'attività dell'Amministrazione con questo. Chi va piano... 

E sulle imprese cosa aggiunge? Dopotutto il nuovo lungomare porterà ancora più turisti. I dati della Regione Marche, di cui la Giunta Rossi è orgogliosa, parlano di un raddoppio delle presenze dall'epoca del primo insediamento ad oggi.
Quale raddoppio? Questo è un dato completamente falso: non c'è stato se non un aumento trascurabile delle presenze. Noi invece intendiamo operare davvero una politica delle imprese. Mi lasci precisare innanzitutto che per quanto riguarda il lungomare noi avremmo prima realizzato quella strada ad esso parallela che è nel Piano Regolatore da anni. Solo dopo avremmo proceduto a sistemare, come era necessario, il lungomare. Così veniamo all'impresa,  che a Grottammare vuol dire sia commercio, sia e soprattutto turismo. Noi opereremo principalmente per incentivare le imprese, detassandole fortemente. Contiamo di aumentare davvero le presenze turistiche, non inviando opuscoli in giro per l'Italia, ma mediante operatori che portino anche all'estero le nostre proposte e che magari tornino già con dei contratti. Non intendiamo fare di Grottammare un'altra Rimini, né imitare San Benedetto. Ma pensiamo che solo l'impresa porti occupazione, sviluppo e benessere per tutti. È questo che risolve poi alla radice i problemi di disagio sociale: per esempio dando lavoro. 

Cosa proponete per aiutare i commercianti in difficoltà per la concorrenza dei centri commerciali?
Noi stiamo decisamente dalla parte della piccola e media impresa. Il commercio va sostenuto, come ho detto, attraverso la detassazione. Inoltre intendiamo individuare una 'Zona Fiere e Mercati', per fare di Grottammare un polo attrattivo per il commercio e per il turismo. 

Darete ai ricchi per aiutare i poveri?
Non si tratta di questo, ma di capire che anche i problemi sociali vanno affrontati alla radice e non con le elemosine. Certo, nel sociale continueremo quanto è stato fatto, ma andremo oltre. Prenda il problema degli anziani: noi puntiamo ad incentivare economicamente le famiglie con anziani in casa e a fare affidamento, per il resto, a centri che non si trovino, come adesso, sulla strada Valtesino: anziani lontani dal centro ad attendere la fine dei propri giorni& Gli anziani vanno valorizzati, magari dando loro la possibilità di svolgere lavori, retribuiti, di pubblica utilità. 

Parla del problema degli anziani. E per i giovani cosa intendete fare?
Ai giovani ci rivolgiamo essenzialmente attraverso la prospettiva di impianti sportivi. I giovani praticano ed hanno bisogno di praticare sport, mentre non frequentano molto i luoghi chiusi come i bar o le ludoteche dell'attuale Amministrazione, che sono state un autentico flop. 

Lo ammetta: volete detassare le imprese tagliando il sociale.
No, guardi, vorrei che non si facesse confusione su questo. Non solo saremo all'altezza di quello che hanno fatto gli altri, ma faremo di più e meglio. Ci si deve solo abituare a risolvere i problemi del sociale alla radice, per esempio dando un lavoro a chi non lo ha, piuttosto che attraverso rimedi temporanei. La nostra sarà una politica di sviluppo, con attenzione a tutto ciò che è connesso ad ogni singolo provvedimento, in un'ottica di lungo respiro.  

Inizierete presto ad incontrare la cittadinanza?
Sì. Sono previsti due incontri: domenica 4 maggio alle 11,30 in piazza Fazzini e il 10 maggio in piazza Carducci, alle 18. 

Auguri!
Grazie.

29/04/2003





        
  



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