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Verso le elezioni. Il sindaco Massimo Rossi.

| GROTTAMMARE - Continuiamo la nostra presentazione dei protagonisti della politica e dei candidati alle prossime elezioni amministrative.

di Giovanni Desideri

Il sindaco Rossi non ha bisogno di presentazioni, non solo presso i suoi concittadini assidui lettori di quotidiani nazionali che hanno parlato in più occasioni di lui, ma anche per quanti seguono poco i media ma lo vedono spesso 'tra la gente' per le strade di Grottammare, di cui è sindaco dal novembre '94. Ricordiamo nondimeno la sua passione per la politica ('ebbi la prima tessera di partito nel '72, all'età di 15 anni') e pochi altri dati: 46 anni, sposato, due figli. Già eletto due volte sindaco, il prossimo 25 maggio è candidato come consigliere comunale nelle liste di 'Solidarietà e partecipazione', lo schieramento di centrosinistra.  

Sindaco Rossi, i suoi avversari politici, con in testa il candidato sindaco per il centrodestra Vittorio Santori, hanno un elenco di critiche rivolte al suo operato. Fra l'altro, lei: ha avversato finché ha potuto la realizzazione del nuovo casello di Grottammare; ha imposto dall'alto all'ignara cittadinanza le sue iniziative (gemellaggi compresi); non ha e non ha avuto una visione organica dei problemi della città; si vanta di dati falsi sull'incremento del turismo.

Il potere è un percorso che induce ad errare fino al prevalere finale della stanchezza?
Ho letto le dichiarazioni di Santori che lei ha raccolto. Sono rimasto sgomento per la disinvoltura con cui egli ha mentito, sapendo di mentire. Non è difficile per me, come non lo sarebbe per chiunque altro, controllare i dati che provengono da fonti ufficiali, oppure ciò che i giornali riferivano all'epoca di ogni fatto contestato.
Sul casello autostradale: secondo Santori io sarei stato l'ultimo ostacolo prima che il casello piovesse chiavi in mano dal cielo! Ci vuole una bella faccia tosta per dire questo! Rispondo che quando ero consigliere comunale d'opposizione, tra l'88 e il '91, mi sono opposto ad un progetto devastante per il territorio, con una cementificazione selvaggia. Da sindaco ho proposto invece un progetto radicalmente diverso, costato 4 miliardi di lire in meno rispetto alla spesa prevista per l'altro ed ho intrapreso, per la sua realizzazione, una battaglia epica, nei gorghi dei rapporti tra A.n.a.s., Società Autostrade, Governo.
Ho perseguito l'obiettivo con una testardaggine di cui ben si ricordano i cittadini e gli stessi soggetti con cui sono entrato i contatto: da quanti ho avuto come alleati, come l'ex-sindaco di San Benedetto Perazzoli, a quanti dovevano realizzare l'opera, come l'ing. Sparapano della società Autostrade.

Sulla partecipazione della cittadinanza al governo della città faccio solo notare che i nostri avversari hanno dovuto inseguirci persino nel nome stesso della loro lista elettorale: 'Il governo dei cittadini - Grottammare unita'. Dopo la nostra opera non si può più chiedere il voto ai cittadini, se non, appunto, sottolineando l'idea della partecipazione. Questo dice già tutto. Posso solo aggiungere che ognuno dei vari presidenti dei Comitati di quartiere può fornire una sonora smentita delle parole invereconde di Santori. Ma consideri poi che sui gemellaggi non c'è mai stato un solo voto contrario nei Consigli Comunali che li hanno deliberati: compreso il voto dello stesso Santori!

Sull'organicità nell'affrontare i problemi è sufficiente dare uno sguardo alla nuova pianta della città, nella zona del lungomare. Salta agli occhi via Lombardia, che alle spalle della ferrovia aiuterà a smaltire il traffico del lungomare stesso, oltre ad essere dotata di parcheggi per il recupero dei posti macchina persi con il nuovo arredo.

Sul turismo, per finire, siamo davvero al limite della malafede da parte di Santori, in quanto i dati di cui giustamente ci vantiamo sono dati ufficiali della Regione Marche: dal '94 ad oggi le presenze sono quasi raddoppiate. 

Dunque due mandati costellati di successi senza macchie? Nessuna ombra?
Durante la redazione del nuovo programma elettorale sono emerse le cose cui non abbiamo dato il giusto risalto. In primo luogo il disagio abitativo: l'edilizia residenziale pubblica, anche se a questo problema abbiamo già iniziato a dare una soluzione. Poi una più incisiva politica per i giovani: realizzeremo una sala prove, un cinema, il progetto di trasporti pubblici per seguire concerti in altri centri delle Marche. Sfrutteremo le strutture che abbiamo messo in funzione in passato, per esempio la palestra del nuovo Istituto per Geometri. Per finire un più deciso impulso alla produzione vivaistica, che certamente è fra le maggiori risorse di Grottammare.

Si direbbe che non ha esaurito la 'voglia di fare'.
Certo no: con questo rispondo anche alla sua precedente allusione alla stanchezza di fine mandato. Il compito di un amministratore pubblico richiede un grandissimo impegno, ma abbiamo ancora molte idee. 

A livello comprensoriale è importante la collaborazione tra comuni vicini.
Per quanto riguarda San Benedetto, trovava maggiore 'sintonia' con un'Amministrazione dello stesso colore politico?
La collaborazione è importante come lei dice e prosegue come è ovvio, indipendentemente dal colore politico. Posso solo rilevare che la nuova Giunta è meno interessata al suo ruolo nel comprensorio ed attua ultimamente una politica di chiusura nei confronti dei non-residenti, tartassati nel caso dei buoni mensa. 

Lei è sindaco da quasi 9 anni, in politica da una vita. Molti si interrogano sulle sue.. prospettive di carriera.
È vero che faccio politica da molti anni e posso dirle che intendo continuare ancora a lungo, per Grottammare. 

Per Grottammare?
Sono a disposizione nel caso mi venga richiesto un impegno altrove, ma io continuo a preoccuparmi e ad amare Grottammare: abbiamo realizzato il cento per cento del programma del primo mandato e anche qualcosa in più; oltre il novanta per cento del programma in questa legislatura. Per quanto riguarda gli incarichi consideri che nella mia vita ho partecipato a moltissime elezioni, sicché non ho certo timori reverenziali. Ad ogni modo il 27 maggio prossimo è già fissato il mio rientro come docente presso l'I.p.s.i.a. di Fermo, il mio vecchio lavoro. Anni fa non avrei mai pensato che un giorno avrei fatto il sindaco. È stato solo in virtù di una meccanismo elettorale come quello maggioritario, che io ho avversato, che ho avuto accesso a questa carica. In virtù di essa ho poi ricoperto e ricopro incarichi all'interno dell'A.n.c.i., l'Associazione dei Comuni Italiani, cui diedero vita alcuni Comuni, anni fa, tra cui quello di Grottammare. Sono poi impegnato nel Comitato di Presidenza degli Enti Locali per la pace, nella Consulta per l'immigrazione e nell'Associazione Contratto mondiale dell'acqua. Tutto questo mi ha permesso di servire meglio Grottammare, che oggi è presa a modello per il sociale, per la cooperazione internazionale, per l'organizzazione del lavoro all'interno del Comune. Come vede, ho cercato di impegnarmi per la mia città e intendo continuare a farlo. 

Andrà a votare al referendum del prossimo 15 giugno?
Certo! Voterò sì e cercherò di convincere quante più persone mi sarà possibile!

02/05/2003





        
  



4+2=

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