Gaucci e Martinelli. Gli uomini di una sfida
| Campo di battaglia: tutta la città di S. Benedetto. Oggetto:Project financing dello stdio Riviera delle Palme
di Angelo Ercole*
Situazione al termine dei primi 45': Parità: Qualche tiro in porta delpotente attacco di Gaucci, ottima difesa del Sindaco Martinelli che volutamente non attacca e rimane attento alle sue posizioni.
Cronaca:
L'imprenditore Gaucci comprende che la città è appetibile, i risultatigli fanno alzare le sue quotazioni, peccato non aver vinto il campionato di C! avrebbe fatto decuplicare il peso ( di per se abbastanza corpulento) delle sue dichiarazioni. L'uomo è imprenditore, attacca continuamente, cercae spesso gli riesce di ribaltare situazioni scabrose in suo favore, è vincente con il suo Perugia, Miccoli, Nakata, Liverani, Materazzi, Pieri, Baiocco, Grosso, Gatti danno la testimonianza del suo fiuto calcistico ed economico, Cosmi è la sua piùformidabile scoperta. Ha già il sostituto, è Colantuono, mister della Samb. E' il tipico Presidente vincente di squadre di provincia che vogliono arrivare più in alto possibile, e lui lo sa fare.
Sa usare molto bene il tifoso, questa è una peculiarità notevole che bisogna riconoscere. Come il grande ( seppur ascolano, ma immacolato) presidente Rozzi che disse " vorrei avere i tifosi della Samb" lui ha capito il valore di questa tifoseria e l'occasione che gli si scopre innanzi. Capisce che questa è un'occasione imprenditoriale unica per guadagnarem da imprenditore, qualche mucchietto di miliardi senza colpo ferire: bastano alcune dichiarazioni d'attacco per avere la tifoseria al suo fianco pure se lo scontro dovesse essere duro, in fondo lui cosa ha da perdere?
Quale cittadino sambenedettese non riconosce i meriti di questo presidente? " Certamente il prossimo anno ci riproveremoa rivincere il campionato e Gaucci sa come fare la squadra. Senza di lui che succederebbe?" Questi i dilemmi e le certezze del tifoso e Gaucci lo sa.
Ecco la situazione al 45' dalla parte di Gaucci.
Il dottor Martinelli anch'esso acceso tifoso della Samb, come Sindaco di una città, deve per forza considerare il piano sopradescritto, la città è in festa quando la squadra gioca in casa, si organizzano pullman per trasferte, e lui non vede assolutamente con contrarietà la scesa in campo per il project financing del Riviera del Signor Gaucci. Le capacità di uomini vincenti ci sono da entrambi le parti e si capiscono al volo.
Però è Sindaco, è stato eletto da quegli stessi tifosi, deve rendere conto delle sue azioni, moralmente e legalmente, e se non ci sono numeri, disegni, progetti, documenti, da discutere con tutte le forze di governo della città come si può andare avanti? Da libero cittadino si può anche dire che è un progetto interessantissimo, ma poi arrivano i tecnici, i dirigenti di una poderosa lenta ma capace macchina comunale. E allora? Si richiude a riccio alla Herrera dell'Inter morattiana prima maniera e aspetta che progetti arrivino, che si verifichino quindi le condizioni di una proposta.
L'avversario però attacca e porta la situazione, montata ad arte dalla stampa, che una polemica del genere se la augura una volta alla settimana, a cercare di far sommuovere il popolo tifoso rosso blu. E forse è quello il momento che il Sindaco attende, per il sospirato lancio lungo di Suarez a Jair, la fuga sul bordo destro del campo, il cross e il colpo magistrale di Pejrò. Goool.Gol.Gol.Gol
Intanto 1° tempo, 0 - 0.
Previsione:
Suarez = tifoso sambenedettese che Gaucci non conosce a fondo. Non è vero che i tifosi sono tutti eguali. Mi dia retta, Gaucci, sono un ex dirigente ma soprattutto sono sambenedettese da diverse generazioni. Quelli sambenedettesi sono rossi come il Rosso Piceno dei nostri colli, e blu come è diventato il nostro sangue che si è nobilitato con tanti anni di serie B vecchia maniera in cui si andava tutti insieme dirigenti e tifosi a spalare la neve la domenica mattina al vecchio Ballarin altrimenti non si giocava la partita nel pomeriggio, o quando tutta e dico tutta, la città seguì il feretro di Strulli per rispetto anche di uno dei più amati calciatori della Samb di allora, Capasciutti (quell'anno si era in serie C).
Questi tifosi hanno fatto tremare tutti gli allenatori quando la squadra non carburava e batteva la fiacca, e noi dirigenti facemmo costruire una porticella segreta (che segreta non fu mai) per farli fuggire precauzionalmente. Non sono tifosi cattivi, ma non si possono prendere in giro, imprenditori o no! Noi diciamo che "piieme le gronnele nghe le mà".
Cioè prendiamo le rondini con le mani, se vogliamo, se ce ne va, ma possiamo farle pure volare via se non ci va, se ci accorgiamo che qualcuno ci vuole prendere in giro, o ci vuole usare come martello contro qualcun altro che abbiamo messo noi lì a comandare e a decidere. Ecco allora l'opinione pubblica di tutta la città e dei suoi rappresentanti nel consiglio comunale che deve votare e che potrebbe, chissà?, essere il Jair della situazione che raccoglie e crossa.
A voi scegliere chi sarà il Pejrò che fa gol. Noi di San Benedetto ci auguriamo che entrambi facciate insieme gol, perché giocate dalla stessa parte, perché l'avversario è un altro e noi, tifosi, imprenditore e sindaco, siamo tutti in condizione favorevole per la stoccata finale.
Presidente Gaucci, se tiene a questa città, che può diventare un secondo Perugia per lei, faccia la prima mossa. Trovate una stanza, chiudete la porta e da soli guardandovi negli occhi trovate insieme la vittoria, nel rispetto di tutti e delle leggi, se siete uomini vincenti, perché se perdete, non perdete solo voi, perde la città.
* Ex addetto stampa Samb
Consigliere Comunale
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16/06/2003
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