Nell' ambito delle risorse finanziarie messe a disposizione dalla UE con i programmi di Iniziativa comunitaria pesca 1995/2000 la passata amministrazione con sindaco Paolo Perazzoli mise in cantiere e realizzò un pacchetto di investimenti strutturali che, con la totale ricostruzione del Mercato Ittico e l' ultimazione della darsena turistica, interveniva in maniera massiccia nell' ambito portuale e apriva nuovi scenari e nuove prospettive agli operatori.

Così si progettò e si realizzò il nuovo scalo di alaggio, il nuovo centro di Mare Bunazze, il nuovo Circolo della Lega dei Pescatori, il nuovo Museo Ittico, l' erogazione di acqua ed energia lungo le banchine, nuovi mezzi di trasporto per il pescato, la bonifica dello specchio acqueo portuale da decine di tonnellate di rifiuti solidi di ogni genere, nuovi servizi igienici e con l' acquisizione dell' area ex Gem si realizzò un Centro per la ricerca di tecniche di pesca selettive. Per  questa ultima iniziativa fu anche costituito un consorzio, il Cerf, che doveva avere in concessione il manufatto per poter iniziare l' attività di ricerca.

A corollario di queste iniziative e per attivare fonti di finanziamento comunitario si riuscì ad ottenere il riconoscimento dell' area in obiettivo 2 e di Distretto agro-industriale, si iniziarono le procedure per l' adeguamento territoriale in Agenda XXI, si svilupparono gli accordi di programma con i comuni costieri per la fattibilità del Parco Marino del Piceno, si attivò un ufficio comunale per la Programmazione e  lo Sviluppo Economico.
Per dar maggiore peso al nascente Centro di Ricerca si avviarono le trattative con  l' Irpem Cnr di Ancona per l' insediamento di una loro sede operativa presso il nuovo Mercato Ittico.
In sostanza per la prima volta nella vita della nostra città si realizzò una strategia volta al recupero ed allo sviluppo di un comparto economico storico, quale quello della pesca, ormai divenuto, paradossalmente, quasi insignificante se rapportato all' economia cittadina non più racchiusa nel centro storico ed il lungomare ( per  valore di fatturato, di reddito creato e di addetti rappresenta, al pari del turismo, il 3% della nostra realtà ).

Dal gennaio 2002 la Regione Marche con cadenza annuale continua a lanciare bandi per l' utilizzo di fondi destinati alla ricerca, altri bandi vengono emessi dalla UE, altre occasioni ci vengono presentate dal Ministero della Ricerca Scientifica.
Nonostante ciò l' attuale Amministrazione ha smantellato l' ufficio di Programmazione,  si è disimpegnata da qualsiasi coinvolgimento  per il prosieguo della strategia di sviluppo, non ha dato in concessione al Cerf il Centro Reti, non ha stimolato nessun programma di ricerca e sta passivamente e pigramente assistendo alla totale crisi del settore limitandosi alla ordinaria amministrazione ed alla solidarietà con i pescatori portatori di istanze gravi ma superabili con decisi interventi innovatori.

Non solo ma fatto grave ed illegittimo ha autorizzato l' occupazione del Centro Reti da parte della banda musicale cittadina contravvenendo in maniera clamorosa alla vincolante destinazione d' uso .
Mai come oggi è indispensabile una forte politica di ricerca considerando il forte gap del rinnovo delle risorse ittiche e l' inarrestabile colonizzazione della fascia costiera da parte di specie non autoctone, quali l' Arcadia volgarmente nota come sanguinaccio. Abbiamo superato da anni il limite della sostenibilità delle risorse, davanti abbiamo il baratro della catastrofe ecologica. Siamo in fortissimo ritardo ed è necessario fare presto  e chi si è assunto l' onere di amministratore pubblico deve prendersi le proprie responsabilità e mettersi a lavorare, lavorare e lavorare.