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Sanità al centro delle attenzioni dei Ds

Montegranaro | Franceschetti e Perugini (Ds) sulla situazione dell'ospedale locale.

di Stefania Ceteroni

Il riordino della sanità a livello regionale torna ad alimentare il dibattito cittadino, tanto più che uno delle problematiche che stanno a cuore al centro calzaturiero è la sorte del locale ospedale.

Attorno a tale questione è da registrare un intervento da parte dei Democratici di Sinistra, per bocca del consigliere regionale Fausto Franceschetti e del capogruppo in consiglio comunale, nonché segretario del partito, Aronne Perugini.

"I Ds in tema di sanità non stanno a guardare e cercano di porre rimedio agli errori commessi dall'amministrazione Basso". Parte da questa premessa l'intervento dei due uomini di partito che hanno puntato la loro attenzione su aspetti diversi della vicenda ma, com'è ovvio, si tratta di tutte diverse facce della stessa medaglia.

A motivare l'intervento sono state recenti affermazioni esternate da parte di rappresentanti del governo cittadino, in primis quelle del sindaco Gianni Basso, che avrebbero fatto nuovamente rimbalzare la responsabilità dell'attuale stallo della situazione del locale ospedale sulla Regione e, in particolare, sulla presunta inerzia del consigliere Franceschetti che poco avrebbe fatto per difendere il nosocomio locale.

Fausto Franceschetti non solo ha voluto respingere le accuse di non essersi dato da fare, ma ha elencato quelle proposte che gli stessi Ds stanno portando avanti per garantire funzionalità a quella struttura che, altrimenti, in attesa della realizzazione della tanto acclamata accademia del piede, rischierebbe di restare una scatola vuota nel cuore della città.

Il primo punto su cui i due diessini sono tornati all'unisono è la scelta dell'amministrazione Basso avallare solo ed unicamente un'idea per l'ospedale veregrense, quella dell'accademia del piede, che ha di fatto spianato la strada all'affermazione dell'ospedale di Sant'Elpidio a Mare quale ospedale di supporto a quello di rete.

"Abbiamo sempre criticato questa scelta a senso unico", ha commentato il capogruppo consiliare Perugini, "perché, di fatto, qualora si rivelasse una strada non percorribile, di alternative per il nostro ospedale non ce ne sarebbero. Almeno stando a quanto da sempre predicato dai nostri amministratori che non hanno speso nemmeno una parola per valutare eventuali alternative all'accademia del piede. La responsabilità di questa scelta deve ricadere, nel bene o nel male, solo ed unicamente sul primo cittadino e sulla sua amministrazione".

Ricordando poi che se il progetto dell'accademia non prende corpo perché mancano certezze, soprattutto dal lato economico, Franceschetti ha fornito ulteriori elementi di riflession.

"In un emendamento proposto dalla maggioranza di governo in regione è prevista la possibilità di prevedere per i poli ospedalieri alcune sperimentazioni per specifiche caratterizzazioni delle funzioni residenziali delle acuzie e della post acuzie. Ciò vuol dire che sarebbe possibile la concretizzazione, per la regione, del progetto dell'accademia del piede che rientra in questa casistica. Sorprendentemente i consiglieri di FI e An hanno proposto un emendamento con cui volevano abolire tale previsione. Ciò avrebbe impedito di prendere in considerazione l'accademia del piede così come ogni altra proposta similare. L'emendamento è stato bocciato. Successivamente, per rimediare alla gaffe, hanno riproposto un altro emendamento con cui si chiedeva di aggiungere che la giunta regionale dovesse compiere uno studio diretto a verificare la fattibilità del progetto dell'accademia. Nuova bocciatura motivata dal fatto che non rientra nella competenza della regione fare tali studi e, soprattutto, che sembra illogico pensare a questo punto pensare ad uno studio di fattibilità dopo che l'amministrazione porta avanti tali progetto da quattro anni".

A fronte dell'inconsistenza delle idee di Basso i Ds starebbero portando avanti, invece, proposte concrete quali i 20-25 posti letto per malati di Alzeimher, servizio che dovrebbe partire da settembre prossimo, la ristrutturazione di un piano  per fare spazio ad un centro per malati terminali e altri 20 o 40 posti per la lungodegenza o residenza sanitaria, mantenendo il servizio prelievo, la radiologia e gli ambulatori.

04/07/2003





        
  



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