Cani e gatti in attesa di risposte.
San Benedetto del Tronto | Mario Roscia, 68 anni, sosta da stamane davanti al Comune. Aspetta che vengano mantenute vecchie promesse circa l'alloggio nel quale è stato sistemato con i suoi animali.
di Giovanni Desideri
Chicca è la più grande ed ha 14 anni. Raffaella invece ne ha 6. È madre di Mary, 4 anni. Cica, sedici mesi, è rimasta a casa. Si tranquillizzi chi fosse saltato sulla sedia: Chicca è una gatta, Raffaella e Mary cani, Cica una pecora. Sono solo alcuni dei 'piezz 'e core' di Mario Roscia, 68 anni, da tre anni domiciliato in via Valle Oro 26 (zona Ponterotto, vicino alla ex discarica) insieme ai suoi 22 cani e 20 gatti. E, da qualche tempo, anche con la pecora, Cica, dono di un contadino che vive non lontano.
Da stamane alle 10 il Roscia è seduto davanti al Municipio, in compagnia dei suoi tre amici, in attesa di risposte. È una storia bipartisan: fino al 2000 vivevano tutti felicemente in via Jacopo dal Verme angolo via Laureati. I cani erano 4 e 4 i gatti. Unico appartamento occupato in una palazzina di tre piani. Gli altri appartamenti venivano concessi in affitto per il periodo estivo. Ma la presenza degli animali disturbava e i vicini ottennero dalla giunta Perazzoli che andassero a stare da un'altra parte.
Detto fatto: dal giugno di quell'anno il signor Roscia fu sistemato nel casolare del Ponterotto, con la promessa che entro poco sarebbe diventata una vera casa, in coppi e mattoni. Il casolare era ed è di proprietà dell'Istituto per il Sostentamento del Clero: una ex casa contadina con annessa stalla. Palesemente bisognosa di essere ristrutturata: ancora oggi al signor Roscia piove in casa.
Nello spiazzo antistante l'abitazione sono da tempo ammassati i materiali per le riparazioni, ma è cresciuta più in fretta l'erba che non un tetto nuovo. Nel frattempo le creature sono cresciute e si sono moltiplicate. È già qualcosa che non sia successo un 48: gli animali sono ad oggi 'solo' 43 e "l'assistenza sanitaria, ci spiega il signor Roscia, me la pago da solo. I dottori Grosso, padre e figlio, vengono di tanto in tanto a farmi visita".
"E dire, prosegue, che nel 2001 avevo riposto le mie speranze nel ricambio politico della città. Feci propaganda contro Perazzoli e il candidato che intendeva sostituirlo e a favore di 'questi qui'. Ma sono tutti uguali!". Stamattina, per dire, nessun politico dei molti che stavano recandosi in Comune si è fermato a parlargli. Che storia è questa?
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25/08/2003
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