Coloro che tenevano le dita incrociate, sperando che si maturasse per la seconda volta il silenzio assenso della Sovrintendenza in tema di torre ascensore stanotte non dormiranno sonni tranquilli.

Coloro che confidavano invece in un pronunciamento - ovviamente negativo - da parte della medesima Sovrintendenza avrà un sorriso stampato sul volto.

A quanto pare è partito dal tavolo della Sovrintendente, Liana Lippi, un decreto di annullametno dell'autorizzazione paesaggistica a suo tempo rilasciata dall'ente provinciale in merito alla variante presentata dal comune per il prosieguo dei lavori della torre ascensore.

Il primo cittadino sostiene di non aver ancora nessun atto sul suo tavolo ma non smentisce. "So che sta arrivando, si tratta ancora di una notizia ufficiosa".

La storia del famigerato impianto di risalita - meglio conosciuto come torre ascensore - comincia da lontano ma ha avuto un'accelerazione negli ultimi mesi.

Il progetto originario dopo l'iter comunale ha  ottenuto le necessarie autorizzazioni paesaggistiche dalla provincia e su ciò si è maturato, a suo tempo, il silenzio assenso della Sovrintendenza.

Ma dopo la segnalazione di difformità tra il progetto approvato e quello in corso di realizzazione, contenuta in un esposto a firma dei consiglieri di minoranza e arrivato sul tavolo di Provincia, Ministero e Sovrintendenza, intervenne l'ente provinciale.

A seguito di un sopralluogo da parte della provincia tali difformità vennero effettivamene riscontrate e ciò ha motivato un provvedimento sanzionatorio all'indirizzo del comune che ha dovuto mettere le mani in tasca per pagare una multa di 1.291,14 euro.

Si è ripresentato un nuovo progetto al cospetto della provincia e si è ottenuto il nulla osta, con l'indicazione di alcune prescrizioni, tra le quali la rimozione delle altezze che non fossero indispensabili ai fini della funzionalità del collegamento.

La piramide, in parole povere.

I lavori sono ripresi nonostante la Sovrintendenza avesse chiesto di vederci chiaro e nonostante l'opposizione chiedeva di attendere tale pronuncia per non peggiorare le cose. Ma gli amministratori hanno ritenuto di proseguire per la loro strada.

E siamo arrivati ad oggi. La Sovrintendenza si è espressa in modo chiaro: bisogna ricominciare da capo.

Bisognerà correre ai ripari con un nuovo progetto che dovrà passare al vaglio degli enti competenti.

D'obbligo, a questo punto, chiamare in causa la Regione che ha ritenuto che la competenza per il rilascio dell'autorizzazione paesaggistica fosse sua, visto che la torre ascensore sarebbe stata riconosciuta come opera a rilevante impatto ambientale.

Aria pesante a palazzo e, in attesa di avere l'atto tra le mani, si affilano i coltelli per portare avanti una battaglia dai toni piuttosto infuocati.