Il Mago Pierre
Petritoli | La straordinaria storia di Piero Michelangeli: un clown esperto nella terapia del sorriso che lavora nelle corsie degli ospedali.
di Giancarlo Fabiani
Piero Michelangeli
Lo abbiamo incontrato per caso nella piazza di Valmir di Petritoli, lui è nato qui, mentre si esibiva in uno spettacolo per bimbi. Alla fine, forti di una antica amicizia, siamo andati a salutarlo per farci raccontare la sua storia, strettamente legata a quella di tanti bimbi sfortunati. Gli abbiamo chiesto di raccontare un pezzo della sua storia, cioè quella che riguarda la parte della sua vita che gli ha fatto
cambiare vita.
"Sembra una ripetizione, ma le cose sono andate proprio in questo modo. Dodici anni fa ebbi il primo approccio con la prestidigitazione, l'arte di fare giochi di prestigio. Dapprima me ne interessai solo nei ritagli di tempo, ma la cosa mi sembrava davvero divertente, e così per questa mia singolare passione, otto anni dopo, la mia esistenza venne stravolta da un normalissimo oggetto. Un attrezzo piuttosto comune, che tuttavia ebbe un impatto fortissimo: un giorno, sfogliando un catalogo, vidi in vendita un motociclo.
Ne fui attratto, e , non so neanche io il perché, sentii il bisogno di acquistarlo. Quel piccolo mezzo diventò la chiave di volta della mia vita e anche quello che sento di aver amato più di ogni altro, forse perché più di tutti mi ha fatto sudare per lasciarsi dominare, forse per le grandi soddisfazioni che mi ha regalato in seguito. Presi ad esibirmi in pubblico e le cose cominciarono ad evolvere rapidamente. Mi appassionai sempre più a questa mia nuova attività ed gli dedicai sempre più tempo.
Contemporaneamente sentivo nascere in me un desiderio nuovo e mi resi conto quale era l'urgenza più vera e pressante: volevo lavorare con i bambini, fare qualcosa per loro, farli divertire, portare loro un semplice sorriso. Ma soprattutto, volevo farlo con quelli che di questo avevano più bisogno. In seguito, questo mi spinse a cercare il modo di poter accedere anche alle strutture ospedaliere, cosa non facile, ma una volta trovatolo, iniziai di mia spontanea volontà a frequentare il reparto pediatrico dell'ospedale di Fermo. L'iniziativa piacque molto a Naturino, azienda leader nelle calzature primi passi e junior con sede a Civitanova Marche, da sempre attenta alla crescita e al benessere dei piccoli.
E' così nato il "Dott. Naturino", un clown esperto nella terapia del sorriso, che da più di due anni ormai gira per i corridoi e le camere dell'ospedale Salesi di Ancona cercando di portare ai pazienti un po' di sollievo e generando un sano entusiasmo in tutti quelli che giornalmente hanno la fortuna di incontrarlo".
Di seguito quella che ci sembra la parte più importante. "Ciò che faccio quotidianamente è semplicemente impegnarmi per rendere più serena l'atmosfera per forza di cose un po' buia dell'ospedale, giocando e scherzando con piccoli e grandi, esibendomi per loro e cercando di creare un clima di festa. La cosa aiuta i bambini e le loro famiglie a stringere rapporti fra loro, favorisce nuove amicizie e conoscenze e aiuta a rendere più sopportabile la degenza ospedaliera.
Tutto ciò è molto apprezzato, e sono tanti quelli che lo dimostrano giornalmente, in ogni maniera: molto spesso capita di restare in ospedale anche più a lungo del previsto, perché un bambino, che non sono riuscito a salutare e che mi attendeva con impazienza da giorni, sguinzaglia sulle mie tracce i suoi genitori, per farmi venire a chiedere di andare a fargli una visita e a farlo giocare un po'". Piero si sofferma per fare una piacevole considerazione. "
Devo dire che, senza dubbio, nella mia attività sono molto aiutato dai dirigenti del Salesi. Quella anconetana è una struttura ospedaliera molto vivace, dotata di scuola, insegnanti, volontarie e patronesse sempre disponibili ad aiutare i bambini e le famiglie; a risolvere i problemi quotidiani, munita di spazi-gioco dove i piccoli possono trascorrere il tempo divertendosi e vivendo giornate assai più gradevoli di quelle che avrebbero dovuto trascorrere in altre realtà.
E' per questa via che, grazie ad un approccio migliore alla permanenza in ospedale, possono sfruttare al meglio la terapia cui si devono sottoporre. E, cosa importante, il ricordo che questo periodo lascerà in loro sarà più bello e colorato anche di lieti momenti. Da qualche mese inoltre ho iniziato ad essere presente anche durante i prelievi delle analisi mattutine al pronto soccorso, trasformando in questo modo un'altra situazione fatta solitamente di noia e tensione in un momento divertente e coinvolgente, diverso e pieno di sorprese.
Tanto che spesso, fatti gli esami, i bambini farebbero qualunque cosa pur di restare ancora un po' in ambulatorio con me. Tutto questo rende ogni mia giornata un'esperienza davvero coinvolgente, che riesce a farmi comprendere appieno la sofferenza, la speranza, l'amicizia, l'amore. Mi chiede molto, ma mi torna indietro molto di più di quanto non abbia effettivamente dato. Mi fa capire quale deve essere il vero senso della vita, mi ricorda costantemente che, molte di quelle cose dietro cui tutti noi freneticamente corriamo ogni giorno, perdono importanza se paragonate a sentimenti quali la solidarietà, amicizia e amore disinteressato nei confronti del prossimo.
Sono queste le uniche vere armi che possono migliorare il mondo e gli uomini. Ed è un vero peccato che abbiano così poco peso nel nostro modo di gestire quotidianamente la società. Sembrano parole grandi, ma certe esperienze insegnano che un'esistenza può essere veramente bella e vera solo se vissuta con amore: verso la vita, verso se stessi, verso tutte le persone in cui durante questa meravigliosa avventura ci si imbatte. Essere in contatto con gli altri, sentirsi amati, ci può aiutare davvero. Un giorno mi è capitata una cosa incredibile: conoscevo un bambino, Marco, già da alcune settimane.
Aveva subito un piccolo intervento in mattinata e non riusciva ad urinare. Nel tardo pomeriggio la mamma, preoccupata, mi venne a cercare. Non ci crederete, ma ci siamo messi a ridere e scherzare solo dieci minuti. E quando gli ho proposto di andare a fare pipì, Marco non ci ha pensato nemmeno un istante, è andato di corsa in bagno, ha compiuto la sua missione, ed è tornato più contento di prima per ricominciare a giocare.
E' inutile cercare di spiegare la gioia e la soddisfazione che ricavo da esperienze del genere e la felicità che ho trovato lasciando il mio lavoro e la vita precedenti: il sorriso e l'allegria dei piccoli che incontro ogni giorno ha permesso alla mia esistenza di acquistare un senso profondo e più duraturo, che va ben oltre una semplice sopravvivenza economica e che mi dona una gioia immensa.
Non posso che ringraziare tutte le persone che lo hanno permesso, gli amici che mi hanno aiutato a realizzare quello che per me era solo un sogno. E con loro, tutta la gente che quotidianamente mi capita di incontrare, perché non manca mai di mostrarmi gratitudine e di sostenermi". Poi il "Mago Pierre" saluta Rocco, un bimbo che lo segue spesso durante i suoi spettacoli, ed a noi riserva un largo sorriso. Forse si è accorto di averci fatto un enorme regalo.
"Sembra una ripetizione, ma le cose sono andate proprio in questo modo. Dodici anni fa ebbi il primo approccio con la prestidigitazione, l'arte di fare giochi di prestigio. Dapprima me ne interessai solo nei ritagli di tempo, ma la cosa mi sembrava davvero divertente, e così per questa mia singolare passione, otto anni dopo, la mia esistenza venne stravolta da un normalissimo oggetto. Un attrezzo piuttosto comune, che tuttavia ebbe un impatto fortissimo: un giorno, sfogliando un catalogo, vidi in vendita un motociclo.
Ne fui attratto, e , non so neanche io il perché, sentii il bisogno di acquistarlo. Quel piccolo mezzo diventò la chiave di volta della mia vita e anche quello che sento di aver amato più di ogni altro, forse perché più di tutti mi ha fatto sudare per lasciarsi dominare, forse per le grandi soddisfazioni che mi ha regalato in seguito. Presi ad esibirmi in pubblico e le cose cominciarono ad evolvere rapidamente. Mi appassionai sempre più a questa mia nuova attività ed gli dedicai sempre più tempo.
Contemporaneamente sentivo nascere in me un desiderio nuovo e mi resi conto quale era l'urgenza più vera e pressante: volevo lavorare con i bambini, fare qualcosa per loro, farli divertire, portare loro un semplice sorriso. Ma soprattutto, volevo farlo con quelli che di questo avevano più bisogno. In seguito, questo mi spinse a cercare il modo di poter accedere anche alle strutture ospedaliere, cosa non facile, ma una volta trovatolo, iniziai di mia spontanea volontà a frequentare il reparto pediatrico dell'ospedale di Fermo. L'iniziativa piacque molto a Naturino, azienda leader nelle calzature primi passi e junior con sede a Civitanova Marche, da sempre attenta alla crescita e al benessere dei piccoli.
E' così nato il "Dott. Naturino", un clown esperto nella terapia del sorriso, che da più di due anni ormai gira per i corridoi e le camere dell'ospedale Salesi di Ancona cercando di portare ai pazienti un po' di sollievo e generando un sano entusiasmo in tutti quelli che giornalmente hanno la fortuna di incontrarlo".
Di seguito quella che ci sembra la parte più importante. "Ciò che faccio quotidianamente è semplicemente impegnarmi per rendere più serena l'atmosfera per forza di cose un po' buia dell'ospedale, giocando e scherzando con piccoli e grandi, esibendomi per loro e cercando di creare un clima di festa. La cosa aiuta i bambini e le loro famiglie a stringere rapporti fra loro, favorisce nuove amicizie e conoscenze e aiuta a rendere più sopportabile la degenza ospedaliera.
Tutto ciò è molto apprezzato, e sono tanti quelli che lo dimostrano giornalmente, in ogni maniera: molto spesso capita di restare in ospedale anche più a lungo del previsto, perché un bambino, che non sono riuscito a salutare e che mi attendeva con impazienza da giorni, sguinzaglia sulle mie tracce i suoi genitori, per farmi venire a chiedere di andare a fargli una visita e a farlo giocare un po'". Piero si sofferma per fare una piacevole considerazione. "
Devo dire che, senza dubbio, nella mia attività sono molto aiutato dai dirigenti del Salesi. Quella anconetana è una struttura ospedaliera molto vivace, dotata di scuola, insegnanti, volontarie e patronesse sempre disponibili ad aiutare i bambini e le famiglie; a risolvere i problemi quotidiani, munita di spazi-gioco dove i piccoli possono trascorrere il tempo divertendosi e vivendo giornate assai più gradevoli di quelle che avrebbero dovuto trascorrere in altre realtà.
E' per questa via che, grazie ad un approccio migliore alla permanenza in ospedale, possono sfruttare al meglio la terapia cui si devono sottoporre. E, cosa importante, il ricordo che questo periodo lascerà in loro sarà più bello e colorato anche di lieti momenti. Da qualche mese inoltre ho iniziato ad essere presente anche durante i prelievi delle analisi mattutine al pronto soccorso, trasformando in questo modo un'altra situazione fatta solitamente di noia e tensione in un momento divertente e coinvolgente, diverso e pieno di sorprese.
Tanto che spesso, fatti gli esami, i bambini farebbero qualunque cosa pur di restare ancora un po' in ambulatorio con me. Tutto questo rende ogni mia giornata un'esperienza davvero coinvolgente, che riesce a farmi comprendere appieno la sofferenza, la speranza, l'amicizia, l'amore. Mi chiede molto, ma mi torna indietro molto di più di quanto non abbia effettivamente dato. Mi fa capire quale deve essere il vero senso della vita, mi ricorda costantemente che, molte di quelle cose dietro cui tutti noi freneticamente corriamo ogni giorno, perdono importanza se paragonate a sentimenti quali la solidarietà, amicizia e amore disinteressato nei confronti del prossimo.
Sono queste le uniche vere armi che possono migliorare il mondo e gli uomini. Ed è un vero peccato che abbiano così poco peso nel nostro modo di gestire quotidianamente la società. Sembrano parole grandi, ma certe esperienze insegnano che un'esistenza può essere veramente bella e vera solo se vissuta con amore: verso la vita, verso se stessi, verso tutte le persone in cui durante questa meravigliosa avventura ci si imbatte. Essere in contatto con gli altri, sentirsi amati, ci può aiutare davvero. Un giorno mi è capitata una cosa incredibile: conoscevo un bambino, Marco, già da alcune settimane.
Aveva subito un piccolo intervento in mattinata e non riusciva ad urinare. Nel tardo pomeriggio la mamma, preoccupata, mi venne a cercare. Non ci crederete, ma ci siamo messi a ridere e scherzare solo dieci minuti. E quando gli ho proposto di andare a fare pipì, Marco non ci ha pensato nemmeno un istante, è andato di corsa in bagno, ha compiuto la sua missione, ed è tornato più contento di prima per ricominciare a giocare.
E' inutile cercare di spiegare la gioia e la soddisfazione che ricavo da esperienze del genere e la felicità che ho trovato lasciando il mio lavoro e la vita precedenti: il sorriso e l'allegria dei piccoli che incontro ogni giorno ha permesso alla mia esistenza di acquistare un senso profondo e più duraturo, che va ben oltre una semplice sopravvivenza economica e che mi dona una gioia immensa.
Non posso che ringraziare tutte le persone che lo hanno permesso, gli amici che mi hanno aiutato a realizzare quello che per me era solo un sogno. E con loro, tutta la gente che quotidianamente mi capita di incontrare, perché non manca mai di mostrarmi gratitudine e di sostenermi". Poi il "Mago Pierre" saluta Rocco, un bimbo che lo segue spesso durante i suoi spettacoli, ed a noi riserva un largo sorriso. Forse si è accorto di averci fatto un enorme regalo.
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