"La città che vogliamo", "L'Altritalia", la Libera Comunità Culturale "Il labirinto", "Progetto Hedra", oltre a "L'Italia dei valori": sono queste le nuove anime che hanno iniziato un percorso comune con le forze di centro sinistra per lavorare attorno ad un'alternativa da opporre all'attuale governo cittadino.

Per il momento scendono in campo fornendo un contributo di idee per la stesura di un programma. Poi, alla fine di questo percorso, quando arriverà il momento di parlare di liste, si deciderà se scendere in campo con dei rappresentanti da sottoporre agli elettori. Si sta lavorando in commissioni, una per ogni settore in cui si struttura la vita cittadina, e ci si riserva di decidere in futuro se schierarsi con dei candidati a sostegno del candidato sindaco del centro-sinistra.

Domenico Vitali è il rappresentante de "La città che vogliamo", nata nel 1995 con lo scopo di approfondire temi importanti per la città. "Ciò è sfociato in un programma per le elezioni del '95, ottenendo la fiducia di un numero consistente di concittadini - ha precisato - Da qui quattro anni di onorata presenza in consiglio". Poi sopraggiunse un periodo di riflessione ed ora la ripresa di un impegno civile. "Intendiamo dare il nostro contributo per cambiare il rapporto che la maggioranza ha deciso di avere con i cittadini e con le associazioni stesse - ha aggiunto - Abbiamo cercato più volte il confronto con l'attuale maggioranza ottenendo solo attacchi e strafottenza. Noi ci siamo - ha concluso Vitali - ed abbiamo intenzione di operare, nelle varie commissioni che sono state costituite. Siamo convinti che ognuno possa dare il proprio contributo. Poi, quanto al futuro, si vedrà".

Gianfranco Mancini, "L'Altritalia", parte da una premessa che fa oramai da tempo: bisogna combattere il forte "lobbismo" venutosi a creare con l'amministrazione Basso. "Non esiste partecipazione, non esiste confronto ma solo porte in faccia - ha osservato - e c'è gente convinta che la delega ricevuta sia sua proprietà. Noi intendiamo contribuire a mettere insieme le idee di tutti coloro che non condividono questo modo di fare. Servono cittadini pronti a mettersi in gioco. Noi saremo i primi a farlo".

Simone Perticarini, "Il labirinto", è di poche parole. "Intendiamo dare il nostro contributo per cambiare questo modo di governare - ha esordito, senza nascondere le proprie origini politiche - ed abbiamo trovato nei Ds un valido interlocutore. Abbiamo visto che ciò che ci accomuna è più forte di ciò che ci divide. Intendiamo iniziare un cammino comune e poi vedremo se ci saranno le condizioni per portarlo avanti insieme".

Sergio Lupetti, "Progetto Hedra", ha rimarcato le origini ambientaliste dell'associazione e ha ammesso di aver ottenuto "...molte delusioni da questa amministrazione", riferendosi poi anche alla partecipazione alle varie commissioni che anziché essere "all'ambiente" ha ribattezzato "al niente". Anche per lui è valido il discorso di riservarsi di verificare se permarranno le condizioni per sfociare in un discorso politico comune.

A Tonino Petrini, L'Italia dei Valori, è piaciuto il fatto che non ci siano state chiusure, senza discriminanti ne' di appartenenza ne' di colore.