Il Comune di San Benedetto promuove da lunedì 20 ottobre la terza edizione di una campagna di sensibilizzazione dei giovani ai problemi legati all'alcolismo. Verranno affissi in città 300 manifesti e 500 locandine e distribuite 2000 cartoline con un'immagine e il titolo della campagna: "Io c'ero, fino a un bicchiere fa". L'iniziativa è promossa a livello nazionale dall'Istituto Superiore di Sanità e dalla Società Italiana di Alcologia.

La conferenza stampa di presentazione è avvenuta stamattina, venerdì 17 ottobre, presso il Comune di San Benedetto, con la partecipazione dell'assessore alle politiche sociali Pasqualino Piunti, dei suoi collaboratori Sabrina Vici (responsabile del servizio risposte alcologiche), Paola Scatasta (direttrice del servizio politiche sociali), dell'avvocato Natasha Sandroni (direttore amministrativo del settore politiche sociali) e del dott. Claudio Cacaci (responsabile del Sert, il Servizio Tossicodipendenze).

"Il fenomeno dell'alcolismo è in preoccupante aumento da qualche anno, ha spiegato Piunti, sia a livello nazionale sia a livello locale e specialmente tra i giovanissimi, a partire dai 13-14 anni. Per questo motivo la nostra Amministrazione insiste per il terzo anno in questo genere di iniziative, che in passato abbiamo accompagnato a dei convegni, a cui hanno partecipato Franco Tibolla, presidente regionale Arcat [Associazione Regionale Club Alcolisti in Trattamento, n.d.r.] e Valentino Patussi, presidente della Società Italiana di Alcologia. San Benedetto è sempre più la città-guida nelle Marche per questo genere di iniziative".

La distribuzione del materiale avverrà per lo più nelle scuole medie (inferiori e superiori) e negli esercizi commerciali più frequentati dai giovani (abbigliamento, pub, sale giochi e simili). Da una passata edizione, peraltro, era nata (ed è tuttora attiva) una iniziativa collaterale, organizzata in collaborazione con la Prefettura di Ascoli Piceno (prefetto di allora il dott. Giuseppe Ferorelli) destinata alle persone cui viene ritirata la patente per guida in stato di ubriachezza: il tempo per il riottenimento del permesso può essere ridotto a condizione che si segua un corso di sensibilizzazione sui danni dell'alcol, organizzato dai servizi sociali.

"Il problema dell'alcol, ha concluso il dott. Cacaci, è in alcuni casi più grave di quello dell'eroina, almeno quanto a dipendenza: non si muore per una crisi di astinenza da eroina, mentre si può morire per una crisi di astinenza da alcol. L'alcol andrebbe quindi criminalizzato come le sigarette. Non si dovrebbe più parlare di "cultura del vino" o cose del genere: la pubblicità è il principale veicolo di comportamenti che possono provocare danni anche a distanza di anni. Ragazzi anche giovanissimi escono sempre più, durante il fine settimana, per "fare delle bevute". Il consumo di alcol andrebbe invece eliminato, o ridotto drasticamente, da parte di tutti".