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Massimo Quarta, meraviglie per pochi

Ascoli Piceno | Intenso concerto domenica 25 gennaio, con l'Orchestra Sinfonica Abruzzese

di Giovanni Desideri

Dieci minuti di applausi non appena svanite le ultime note del "Concerto in mi minore per violino e orchestra op. 64" di Mendelssohn, nell'interpretazione che ne ha dato Massimo Quarta, solista e direttore dell'Orchestra Sinfonica Abruzzese, durante il concerto di domenica 25 gennaio (ore 18) al Teatro Ventidio Basso di Ascoli.

L'interpretazione di Quarta è stata intensissima in entrambi i ruoli ed ha conferito alla musica di Mendelssohn quella drammaticità e quel pathos di cui sarebbe priva secondo un luogo comune. L'orchestra ha risposto benissimo alle richieste del direttore-solista, ma ad essere trascinante è stata naturalmente l'interpretazione di quest'ultimo e il suono del suo Stradivari ("Marechal Bertier-ex von Vecsey" del 1716), a partire dalla nota e dolente melodia iniziale fino appunto alle evoluzioni funamboliche dell'allegro finale.

Variazione di programma nella seconda parte del concerto. In luogo dell'annunciata prima sinfonia di Mendelssohn è stata eseguita la "Sinfonia n. 100 in sol maggiore "militare"" di Haydn, diretta (a memoria) da Quarta con gesto autorevole e con ottimo risultato, tanto che scene quasi identiche di giubilo da parte del pubblico si sono ripetute al termine dell'esecuzione: impossibile non concedere un bis, nella fattispecie il quarto e ultimo movimento della sinfonia ("Finale (Presto)").

Come detto pubblico entusiasta, ma purtroppo, per usare un eufemismo, teatro mezzo vuoto, in platea come nei palchi, con tutto che si esibiva uno dei migliori violinisti del momento sulla scena internazionale. Presenti se non altro alcuni (soliti) promettenti studenti di musica, professionisti e il presidente dell'ente organizzatore della stagione concertistica, Vincenzo Marini Marini, della Fondazione Carisap.

25/01/2004





        
  



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