L'Ulivo in Provincia: cose fatte, in 160 pagine.
San Benedetto del Tronto | Passato presente e futuro nell'assemblea pubblica di venerdì 16 aprile.
di Giovanni Desideri
La partecipazione dei cittadini all'amministrazione della Provincia è stato uno dei temi della serata. E il pubblico non è certo mancato nell'assemblea (organizzata dal coordinamento dei gruppi consiliari dell'Ulivo presso la Provincia) che si è svolta venerdì 16 aprile presso la sala Smeraldo dell'Hotel Calabresi di San Benedetto per fare un bilancio delle cose fatte e trarre gli auspici per le elezioni del 12 e 13 giugno. Sala piena e gente in piedi per tutta la durata dell'incontro.
Verba volant: sicché le cose fatte sono state scritte in un libro di 215 pagine (di cui 50 con gli ultimi risultati elettorali nei Comuni e alla Provincia), distribuito nel corso della serata. Stesso titolo dell'assemblea: "9 anni di governo dell'Ulivo e del centrosinistra in Provincia". Dei risultati conseguiti nel corso dei due mandati amministrativi ha parlato il presidente uscente Pietro Colonnella, che ha ricordato gli interventi nei settori della formazione professionale, delle politiche sociali, delle infrastrutture, del turismo, per un totale di 500 milioni di euro di investimenti in nove anni.
Attacchi alla destra. Secondo Colonnella il passaggio della Provincia al centrodestra "sarebbe drammatico per il territorio, come si è visto ad Ascoli, Fermo e San Benedetto". Polemiche anche da parte dell'europarlamentare Luciana Sbarbati (Repubblicani Europei) e del senatore dello Sdi Gerardo Labellarte ("un abisso morale ci separa dal centrodestra"). La Sbarbati è stata autrice dell'intervento più appassionato. Riferimenti ad alcuni temi di politica nazionale, dalla Costituzione italiana "calpestata e vilipesa", alla legge Gasparri, alla "controriforma Moratti", che per la Sbarbati attuerebbe un "massacro della scuola pubblica". La Sbarbati ha fatto anche riferimento a temi di politica internazionale, per esempio a proposito di multinazionali che brevettano sementi aggravando il dramma della povertà in Paesi come l'India.
Anche Gabriella Ceneri (coordinatrice provinciale dell'Udeur) ha parlato della necessità di "scongiurare il pericolo che questo centrodestra possa conquistare la Provincia", rivendicando il ruolo del proprio partito: quello di conquistare il voto "dei delusi, come me, della politica fallimentare di Berlusconi".
Non si è invece parlato di candidature, nonostante sembri ormai certo che lunedì verrà ufficializzato il nome del candidato presidente per il centrosinistra. La sfida è tra il sindaco uscente di Spinetoli Emidio Mandozzi (DS) e l'ex sindaco di Grottammare Massimo Rossi (Rifondazione Comunista). Entrambi presenti in sala, come molti altri amministratori, compresi i candidati sindaci del centrosinistra alle comunali di Ascoli e Monteprandone, rispettivamente Giorgio Rocchi e Bruno Menzietti, entrambi della Margherita. Intervento di Mandozzi in stile candidato alla presidenza: sui temi del lavoro, della scuola e dello stato sociale. "Meno spese di esercizio, più investimenti". Rossi non è intervenuto. Pour cause (ufficialmente Rifondazione non era stata invitata).
Il tema dell'unità del centrosinistra è stato evocato come risultato conseguito in passato e come un valore per il futuro: dal presidente del Consiglio provinciale Ubaldo Maroni, come dall'onorevole Fabrizio Morri (segreteria nazionale DS, coordinatore della lista per le europee "Uniti per l'Ulivo"). In vista della riunione di lunedì 19 aprile, nella quale il candidato dell'Ulivo potrebbe essere deciso (e ancora non si sa se con o senza Rifondazione), l'auspicio è sembrato un rito apotropaico.
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17/04/2004
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