Ricorrenze come il 25 aprile o il 27 gennaio devono servire per riappacificare
San Benedetto del Tronto | Risposta del vicesindaco Pasqualino Piunti alle polemiche di Gaspari e Settimio Capriotti
di Giovanni Desideri
Il vicesindaco Pasqualino Piunti risponde alle polemiche sollevate dai consiglieri d'opposizione Gaspari (DS, coordinatore comunale dell'Ulivo) e Settimio Capriotti (Rifondazione Comunista), secondo i quali il Comune di San Benedetto non avrebbe preso parte alla commemorazione della "Giornata della Memoria" il 27 gennaio, preferendo commemorare le foibe.
In una nota Piunti scrive che la polemica è "dannosa" e che "il Comune di San Benedetto del Tronto ha sempre partecipato alla Giornata della Memoria (27 gennaio), che come tutti sanno viene organizzata e coordinata dalla Provincia (sempre presente il sindaco o il sottoscritto con tanto di fascia tricolore) e che nel 2002 si è tenuta nella nostra città".
Sulle foibe: "la giusta presenza ad una manifestazione sulle foibe è avvenuta a febbraio per celebrare la "Giornata del ricordo" istituita dal Parlamento (15 mila vittime, 350 mila profughi)".
Piunti si dice "fermamente convinto che queste ricorrenze debbano servire per riappacificare e per far sì che nel ricordo delle tante atrocità tutti noi (politici per primi) ci impegniamo affinché non si ripetano mai più. Chi va in cerca di motivi di divisione va esattamente nel senso opposto".
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25/04/2004
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