Pubblico e privato. Per quante domande, presentazioni e autopresentazioni si possano fare, i sette candidati alla presidenza della Provincia di Ascoli Piceno divergono nella maniera più visibile, per idee e programmi, su questo tema principale, dal quale discendono divergenze ulteriori e successive. Potrebbe essere questa una sintesi del forum organizzato dal Quotidiano.it martedì 1 giugno presso la palazzina Azzurra di San Benedetto del Tronto. Il confronto tra i candidati e il numeroso pubblico che affollava il primo piano dell’edificio (causa maltempo) è durato più di due ore, a partire dalle 18,15 circa. Ed è stato un confronto anche tra i candidati stessi.

 

Se da una parte i cinque rappresentanti degli schieramenti cosiddetti “minori”, come Stefano Cannelli della lista “Alternativa Sociale con Alessandra Mussolini”, Mario D’Emidio del Partito Repubblicano Italiano, Vincenzo Rosini della Lega Nord, Vittorio Traini del Partito Socialista Democratico Italiano e Gino Vallesi di “Alleanza Popolare-Udeur” hanno cercato di rivendicare la loro "reale diversità" rispetto ai due blocchi maggiori di centrodestra e centrosinistra, ritenuti non troppo dissimili tra loro, le differenze sono emerse appunto sul ruolo del settore pubblico nella società, a partire dal caso concreto dell’acqua, un problema sollevato da Pierluigi Addari (“Sos Missionario” di San Benedetto).

È stato anche il tema sul quale la discussione si è più accesa, con scambi anche piuttosto polemici tra i candidati, talvolta aizzati da interventi dal pubblico, come quello della giornalista dell’Unità Sandra Amurri, addetta stampa della campagna elettorale di Massimo Rossi (candidato del centrosinistra). Ritenendo che la discussione lasciasse poco spazio ad altri contenuti, verso la fine dell’incontro Vittorio Traini ha abbandonato polemicamente la Palazzina e la discussione.

 

“Ho dimostrato a Grottammare che il pubblico può essere efficiente, ha detto Rossi. Il nostro depuratore comunale era mal gestito dai privati, poi è passato al Comune, arrivando a produrre un utile di 125 mila euro all’anno, infine all’ATO, il nuovo organismo di gestione del ciclo delle acque. La Farmacia Comunale ci dà un utile analogo, di più di 150 mila euro netti all’anno. Per quanto riguarda l’acqua l’obiettivo è ridurre gli sprechi, affinché tutti vi abbiano accesso. Privatizzandone la gestione l’interesse delle aziende sarebbe quello di un consumo superiore, non inferiore: contro il fine di un’equa distribuzione di tale risorsa. Le difficoltà di un ente locale nascono invece quando il governo nazionale riduce i trasferimenti. Solo quest’anno a Grottammare abbiamo avuto 400 mila euro in meno rispetto all’anno precedente”.

 

“Ecco la differenza tra il tuo modo di concepire la pubblica amministrazione e il mio, ha replicato Scaltritti. Secondo te l’unico a dare garanzie al cittadino è lo Stato, non il privato. Il problema non è nella distinzione pubblico/privato, ma negli obiettivi da raggiungere. I tagli di cui parli sono in realtà ottimizzazione delle risorse degli enti locali, riduzione degli sprechi, del clientelismo, devoluzione delle competenze. Grottammare è un piccolo territorio, la Provincia è un’altra cosa. Il pubblico deve dare l’indirizzo ed il controllo, come avviene appunto con l’ATO, mentre il privato garantisce una migliore gestione dei servizi. Lo Stato non deve essere un padrone, ma deve essere al servizio dei cittadini. C’è bisogno di un cambio di cultura e di mentalità”.

Supporto a Scaltritti da parte di Augusto Evangelisti, consigliere comunale di Forza Italia a San Benedetto: “sono gli elettori a ritenere che il privato sia più efficiente”.

 

Il tema ha generato gli interventi in rapida successione degli altri candidati. Rosini ha ribadito più volte che la gestione pubblica deve essere affidata a persone competenti “e non ai politici, tanto di destra quanto di sinistra, che usano tali cariche solo per interessi di schieramento”. Salomonico Vallesi: “esistono esempi positivi e negativi di gestione pubblica. Non si può ritenere di possedere la verità e applicarla dall’alto”.

D’Emidio si era detto favorevole, già prima di Scaltritti, ad un “controllo pubblico e una gestione privata delle risorse”.

Cannelli ha parlato dell’importanza strategica dell’acqua come risorsa in un prossimo futuro, mentre Traini ha invitato alla chiarezza sui temi in discussione: “è un problema di persone: chi è corretto nella sua vita privata, lo sarà altrettanto se chiamato a gestire risorse pubbliche”.