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Troppa tv per i bambini

| Il 71% dei bambini italiani in vacanza guarda la tv per almeno sei ore al giorno.

di Tonino Armata

Bambola di Tonino Armata

Molti hanno letto i dati relativi all'inchiesta dell'Osservatorio sui Diritti dei Minori da cui emerge che il 71% dei bambini italiani (ma anche quelli della Regione Marche) in vacanza guarda la tv per almeno sei ore al giorno.

Da sempre penso con rammarico ai bambini delle grandi città, delle città piccole e piccolissime, condannati agli arresti domiciliari e la tv una sorta di secondino cui è affidata la loro tutela.

Apprendere che anche durante la villeggiatura la televisione continui a primeggiare non fa che alimentare il mio disagio di organizzatore (assieme ai librai) della Mostra Mercato "Se per caso i bambini…al mercato del libro" nelle città di San Benedetto Tr. e di Ascoli Piceno, dalle quali sono usciti più di tremila volumi, molti dei quali, per i bambini più piccoli dai tre mesi ai tre anni.

Circa la relazione dell'osservatorio effettuata su 5000 bambini nel periodo dal 15 giugno al 4 luglio, secondo me i dati rafforzano l'idea del ruolo di baby sitter permanente che la televisione ha guadagnato nel tempo a totale discapito dei rapporti familiari. A preoccuparmi non è solo la totale delega delle mamme e dei papà ma soprattutto la scarsa considerazione dei palinsesti verso questo conclamato fenomeno. Prova ne è la risicata programmazione dedicata dalla tv, specialmente quella di stato, ai ragazzi.

A questo punto, auspico una maggiore assunzione di responsabilità degli adulti, del Presidente della Regione Marche, del Presidente della Provincia di Ascoli Piceno e di tutti i Sindaci dei comuni della nostra zona: credo che la comunità degli adulti e degli amministratori siano chiamati oggi come non mai a riflettere su questo stato di cose onde evitare un prossimo futuro fatto d'individui asociali o maleducati, tanto quanto maleducate sono le attuali dinamiche televisive.

Lettori forti si diventa. E spesso tutto comincia nell'infanzia. Nei primi mesi, con un libro di plastica colorato che galleggia nel bagnetto, si stabilisce un rapporto fisico, il quale, può accompagnare il bambino per la vita. Poi, crescendo, i ragazzi vogliono di più. E chiedono di essere intrattenuti, incuriositi, sorpresi. L'incontro con il libro può essere cercato, oppure casuale, a volte basta una brava maestra, la quale, in classe legge con il tono giusto, senza sbagliare una pausa…

Tanti hanno scoperto il piacere della lettura durante una malattia che li costringeva a letto, ma molti hanno scoperto il piacere della lettura ad una mostra mercato del libro oppure il libreria.

Ovviamente tutto dipende dai genitori che nei primi anni di vita danno voce al mondo esterno. Alcuni pediatri consigliano ai genitori di cominciare a leggere libri ai bambini fin dalla culla: un inizio precoce, che inizialmente può passare attraverso il suono della voce dei genitori, avvicina il bambino al libro. Signori amministratori, Assessori alla Cultura, Presidente e Assessore alla Cultura della provincia di Ascoli Piceno, ci sono tanti centri storici che vogliono diventare un libro, un libro per bambini. Ci sono centri storici che vogliono farsi leggere come un libro.

Libro per ragazzi. Da sfogliare passeggiando: una pagina davanti al teatro, un'altra fra le vie, un'altra sul marciapiede. Parole d'autore come: Calvino, Rodari, Pitzorno, Piumini ed altri, i quali, non vogliono vendere nulla, ma messi lì per farsi leggere. Siate gentili, non deludete quei bambini con genitori meno attrezzati culturalmente da altri, investite qualche Euro, adoperatevi a farli leggere più libri possibili.

12/07/2004





        
  



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