L’assessorato ai Servizi Sociali del Comune di Porto San Giorgio rende note le caratteristiche del nuovo regolamento per la gestione dell’asilo nido comunale. I cambiamenti più significativi riguardano orari e costi a carico delle famiglie. Intanto, in presenza di almeno 7 richiedenti, sarà possibile prolungare l’orario dalle 16,30 alle 18,00, con un costo aggiuntivo. Ci sarà poi la possibilità di scegliere tra la frequenza a tempo pieno, l’antimeridiana con il pasto e il tempo prolungato. Il nuovo regolamento intende inoltre privilegiare le famiglie che vivono situazione di disagio economico e sociale, con la definizione di punteggi per la determinazione di una graduatoria che favorirà la presa in carico di situazioni a rischio, ad esempio inserendo un punteggio elevato alle famiglie con un solo genitore.

 

Le famiglie con 2 o più figli al nido avranno un abbattimento delle rette del 20% mentre saranno 5 le fasce di reddito, contro le attuali 2, per l’attribuzione del punteggio, al fine di graduare la distanza tra redditi alti e redditi bassi. Nel nuovo regolamento è inoltre previsto l’utilizzo dell’indicatore ISEE per la determinazione della retta mensile da pagare e per il punteggio da attribuire per la definizione della graduatoria di accesso. In via transitoria ed esclusivamente per quest’anno si adotterà la doppia certificazione (ISEE e reddito IRPEF) al fine di studiare l’andamento del reddito del nucleo familiare e di associare un idoneo contributo mensile per l’asilo nido.

 

E’ stata definita una retta unica che verrà abbattuta in relazione alle diverse fasce di reddito Per redditi fino a 6 mila euro, sarà applicata una riduzione dell’80%, fino a 10 mila euro 70% di riduzione, fino a 20 mila euro 40% di riduzione, fino a 25 mila 20% di riduzione, fino a 35 mila 10% di riduzione mentre non ha diritto a nessuna riduzione un reddito superiore ai 45 mila euro.

 

Commenta l’assessore ai Servizi sociali, Elisabetta Baldassarri: “Questo regolamento non è la conclusione di un percorso verso la qualità, ma ne rappresenta un primo passo. Si tratta di uno strumento suscettibile di verifiche ed aggiustamenti, i cui risultati devono essere oggetto di periodici monitoraggi in una prospettiva di miglioramento continuo e nel rispetto dei fondamentali principi sui servizi per l’infanzia enunciati dalle direttive nazionali e regionali.

 

Si sta lavorando non solo a livello comunale ma coinvolgendo anche l’Ambito sociale XIX alla ristrutturazione dei servizi educativi destinati all’infanzia attualmente esistenti e alla promozione di nuove forme per la gestione dei servizi per l’infanzia, con la consapevolezza che è assolutamente necessario il concorso e la partecipazione di tutti gli attori sociali per la definizione di percorsi capaci di offrire contesti educativi flessibili e coerenti con la realtà sociale del territorio. Inoltre conoscere quanto sia la disponibilità economica di un utente che ad esempio, chiede l’accesso all’asilo nido o al servizio di assistenza domiciliare, non è sufficiente.

 

E’ compito di un’amministrazione comunale dichiarare formalmente, attraverso appositi strumenti regolamentari, quale tariffa vada correlata al reddito del nucleo familiare, studiando un sistema di tariffazione più equo e trasparente che associ, per ciascun livello di ISEE degli utenti, una tariffa personalizzata”.