Avrebbe dovuto essere approvata oggi, lunedì, la delibera di giunta per ufficializzare le modifiche al servizio di trasporto gratuito per gli studenti delle scuole dell’obbligo (dalla materna alla media), che peraltro sono già entrate in vigore. Il sindaco Martinelli ha invece preferito rinviare il provvedimento, dal momento che è in corso una trattativa con il Comune di Acquaviva, disponibile a pagare per ripristinare il passaggio di uno scuolabus nella zona industriale, per portare i bambini in alcune scuole di San Benedetto.

Sull’argomento intervengono il segretario provinciale dell’UDEUR Gabriella Ceneri e il consigliere comunale della Margherita Libero Cipolloni.

In una nota la Ceneri scrive che “l’Udeur è a fianco delle famiglie che giustamente protestano per l’inadeguatezza del servizio, che  ignora  e calpesta le esigenze dei nuclei familiari, soprattutto di quelli privi della rete di protezione interna alla famiglia. Il sindaco avrà capito, dopo questo episodio, che per la cittadinanza non sono importanti solo i lavori pubblici o il cammino del PRG!  A parte la generica indicazione di risparmiare  (pericolosa e dannosa in questo campo se comporta un disservizio) manca un indirizzo politico all’assessorato alla scuola, le ultime iniziative, per di più, evidenziano un palese scollegamento dell’amministrazione comunale dal suo governo Berlusconi.”

“La riforma Moratti, infatti, richiede espressamente collaborazione  tra scuole, libere nell’indirizzo dato in autonomia, e i Comuni. Mi risulta che anche la sperimentazione dell’inserimento dei bambini di 2 anni e mezzo nella scuola materna sia resa difficoltosa, se non impossibile in alcuni casi, anche a causa del mancato apporto dell’amministrazione comunale, che non intende spendere neppure  pochi euro per acquistare un fasciatoio! Allora dov’è la sbandierata tutela della libertà di scelta educativa della famiglia?”

“L’istruzione è un diritto costituzionalmente garantito – conclude la Ceneri – rafforzato nella scuola dell’obbligo, pertanto il trasporto scolastico e le mense debbono favorire e non ostacolare la piena fruizione dell’offerta formativa che con professionalità ed impegno viene elaborata ed erogata  dalle nostre scuole.  occorre rapidamente rimediare ai gravi errori commessi e adeguare i servizi alle necessità delle famiglie, non viceversa. porterò all’attenzione del garante regionale dell’infanzia e adolescenza la problematica insorta, perché, a mio giudizio, limita la libertà di scelta educativa delle famiglie  e pertanto pregiudica i diritti dei minori.”