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Risposta alla protesta dei dializzati in merito allo stato del reparto

Ascoli Piceno | Dr. Mauro Ramaiolo: “Sono dispiaciuto che i pazienti afferenti al centro, cui devo riconoscenza, abbiano a che lamentarsi e non trovino un ambiente di terapia idoneo, stante gli sforzi che l’amministrazione”.

di Dr. Mauro Ragaiolo

Nell’ottica di una profonda comprensione dovuta ai pazienti che si sottopongono a terapia dialitica, in relazione all’articolo apparso il 10 Ottobre 2004 sul Resto del Carlino “Macchinari rotti, la terapia diventa un vero martirio”, che riporta la protesta dei dializzati in merito allo stato del reparto vorrei replicare quanto segue.
 
L’impianto di aria condizionata, menzionato nell’articolo dotato di pompe di mandata e filtri specifici per il reparto di dialisi, ha avuto un guasto meccanico secondario alla rottura del motore principale ai primi di settembre.  A fronte di tale guasto il motore è stato prontamente ordinato alla ditta produttrice la quale con i tempi tecnici relativi alla fornitura dei pezzi di ricambio ha provveduto a inviare un nuovo motore risultato tuttavia sottodimensionato alla quantità di ricircolo dell’aria che si voleva ottenere per cui ne è stato richiesto un altro di portata adeguata arrivato in questi giorni ed in fase di installazione.
 
I reni artificiali, che per comprensione sono quei macchinari che servono per effettuare l’emodialisi, sono dell’ultima generazione in commercio. Queste apparecchiature sono fornite dalle migliori ditte del settore in contratto di “service”. Tale tipologia di contratto include l’installazione di tutti gli aggiornamenti tecnologici introdotti successivamente alla prima fornitura nonché le manutenzioni ordinarie e straordinarie delle apparecchiature, regolamentando anche i tempi di intervento tecnico.
 
Faccio inoltre presente che il reparto ottempera la normativa regionale in termini di numero di reni artificiali disponibili nel centro comprensivo anche delle macchine di riserva in modo da garantire continuità e qualità del servizio erogato. Per lo specifico ogni service ha in funzione un rene artificiale principale e due riserve. Esistono inoltre posti dedicati per i portatori di epatite B e reni dedicati per i portatori di epatite C con macchina principale e riserva. Come da documentazione disponibile nessuna delle apparecchiature principali in service è antecedente al 1998 come data di fabbricazione comunque nel corso degli anni revisionate e aggiornate secondo le clausole previste dal contratto.
 
Nelle more del service le ditte fornitrici si sono occupate di sostituire le apparecchiature che presentavano un numero eccessivo di interventi di manutenzione. Tali sostituzioni sono già state attuate negli anni scorsi e nel corso di questo anno con la gradualità necessaria a garantire la continuità di servizio. In particolare, proprio a seguito delle segnalazioni ricevute sia direttamente dai pazienti, sia dagli assistenti sociali, sono stati presi accordi con le ditte per effettuare sopralluoghi al fine di concordare le eventuali sostituzioni di apparecchiature.
 
Ricordo che non esiste una legge specifica a carattere nazionale che disciplini la sostituzione delle apparecchiature in base alla anzianità di servizio. In campo internazionale si consiglia di sostituire le apparecchiature dopo 8 anni, raccomandazione recepita con legislazione specifica solo dalla Regione Lazio. Nella fattispecie, il comitato tecnico scientifico nefrodialitico dell’assessorato alla Sanità della Regione Marche aveva suggerito anni addietro che le varie unità operative potessero richiedere la sostituzione di apparecchiature di dialisi mediante l’acquisto, garantito dalla Regione, solo se le ore di utilizzo fossero superiori a 20.000 e la vetustà maggiore di sette anni. Tale suggerimento  non è mai divenuto legge specifica.
 
Sono dispiaciuto che i pazienti afferenti al centro, cui devo riconoscenza, abbiano a che lamentarsi e non trovino un ambiente di terapia idoneo, stante gli sforzi che l’amministrazione, io e tutti i miei collaboratori profondiamo per la buona riuscita della terapia.
 

12/10/2004





        
  



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