La legge quattro del duemilaquattro dovrebbe garantire la digitalizzazione dei testi scolastici in dotazione agli alunni disabili (non vedenti e ipovedenti) e per le insegnanti di sostegno. Attualmente viene solo una parte dei libri tradotta in braille per i non vedenti e stampati in caratteri grandi per gli ipovedenti.

 

Quest’ultima è un operazione ad alto costo, invece la legge  “quattro” dovrebbe garantire un servizio a basso costo così da permettere agli alunni, e non solo, di usufruire del sapere, di appropriarsi del verbo scritto.

 

L’amministrazione provinciale con la conferenza indetta nella sala giunta di Palazzo San Filippo vuole sollecitare i dirigenti scolastici ad aprire un colloquio con le case editrici al fine di produrre questi supporti informatici, visto che la tecnologia lo permette, ciò rappresenta un diritto alla scolarizzazione degli studenti e un’offerta commerciale ai non vedenti o ipovedenti che comunque vorrebbero acquistare dei libri per il piacere di leggere.

 

“Interfacciarsi con gli altri enti locali per favorire l’immediata attuazione della legge quattro del duemilaquattro”.

 

Presenti alla conferenza stampa Olimpia Gobbi l’assessore alle politiche sociali, Giorgio Pignotti della casa editrice Librati e Adriano Corradetti presidente provinciale dell’unione italiana ciechi, Armando Giampieri vice presidente regionale dell’unione italiana ciechi e la signora Rita Gidiucci Antinori.

 

Nella provincia di Ascoli Piceno gli studenti non vedenti o ipovedenti sono ottantaquattro e in totale sono settecentottanta le persone con problemi visivi.

 

Il problema è rendere fruibile i libri ai non vedenti e quindi la casa editrice Librati della libreria Rinascita di Ascoli Piceno ha realizzato un sito facilmente consultabile anche dagli ipovedenti.

 

La cosa più importante è che i libri pubblicati dalla casa editrice Librati saranno tutti disponibili in formato digitale e saranno scaricabili dal sito in formato testo, “sono stato sensibilizzato dall’amministrazione provinciale e dall’unione italiana ciechi su un problema dove malgrado una legge della Repubblica Italiana ancora si fa poco” dice Giorgio Pignotti.

 

Il vice presidente regionale dell’unione italiana ciechi dice che è un problema sentito da tempo, “adesso la tecnologia ci dà una mano – aggiunge – i libri già all’origine sono in formato elettronico ed esistono negli archivi delle case editrici”.

 

Ai non vedenti piacerebbe avere la possibilità di comprare i cd rom nelle librerie e ascoltare i racconti, i romanzi, i best seller, anche se associato ad un libro visto che fa sempre piacere averne uno in casa.

 

“Un’iniziativa che deve essere portata avanti dalle case editrici e dagli editori - afferma il presidente provinciale  e aggiunge – l’informatica per il non vedente o ipovedente è stremante importante ed oggi è l’unico mezzo che abbiamo per avere accesso all’informazione”.

 

Il programma utilizzato per usufruire di questo servizio di decodifica dei file di testo dei computer si chiama Screan Reader (leggere lo schermo) che costa milletrecentocinquanta euro e si può installare su qualsiasi computer che abbia una comunissima scheda audio.

 

Questo programma traduce i file di testo del computer commutandoli in audio e inoltre permette la gestione di un display Braille che è un altro strumento che va applicato al computer, con un costo minimo di tremilacinquecento euro.

 

Armando Giampieri spiega che anche i siti dell’amministrazione  pubblica nella maggioranza dei casi non sono accessibili agli ipovedenti, “ se fossero abbattute queste barriere i non vedenti avrebbero sicuramente accesso alle informazioni”.

 

L’amministrazione provinciale entro il duemilacinque renderà il suo sito pienamente accessibile agli ipovedenti e ai non vedenti.